Smart working2018-10-17T13:50:53+01:00

Smart Working

Lo Smart Working, o Lavoro Agile, da anni diffuso oltre oceano sopratutto nelle grandi organizzazioni, sta ormai prendendo piede anche in Italia. Disciplinato dal cosiddetto Jobs Act del lavoro autonomo e del lavoro agile (legge 81 del 22 maggio 2017), vede così un riconoscimento dal punto di vista giuslavoristico e normativo.

Lo Smart Working (da non confondere con il telelavoro) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato che prevede un accordo tra le parti, ovvero tra datore di lavoro e lavoratore. Grazie allo Smart Working, il lavoratore può svolgere il proprio lavoro in parte al di fuori dell’ambiente aziendale e senza vincoli di orario e di luogo, senza postazione fissa e, naturalmente, attraverso strumenti tecnologici che gli consentano di svolgere le proprie attività da remoto.

Con l’introduzione del Lavoro Agile cambiano necessariamente le logiche che governavano il rapporto tra datore di lavoro e collaboratori, e assumono rilevanza fattori quali, ad esempio, la fiducia tra le parti, l’importanza di lavorare per obiettivi e di essere valutati su questi, e la possibilità per il lavoratore di godere di vantaggi da un punto di vista della conciliazione tra vita professionale e privata.

Il lavoratore che lavora in Smart Working ha diritto al medesimo trattamento economico e normativo dei colleghi che non lavorano in Smart Working, oltre che della tutela a livello di salute e sicurezza, e gode inoltre anche del diritto alla disconnessione.

In questa infografica, tutti i dettagli che emergono dal Jobs Act del lavoro autonomo e del lavoro agile in merito allo Smart Working.

Guarda cosa sta succedendo.