Sei Paesi che puntano sulle soft skill2017-06-06T10:55:35+01:00

Sei Paesi che puntano sulle soft skill

Lo sviluppo delle competenze traversali è un buon valore aggiunto per quei professionisti e per quei mercati che se lo possono permettere. Ma la realtà spesso sorprende: lo sviluppo delle soft skill è considerato essenziale, e non un’aggiunta, per aiutare le organizzazioni di tutto il mondo a raggiungere i massimi livelli di performance.

Alcuni esempi: in Ghana, dal 2015 la Beige Foundation ha garantito l’accesso a un programma di sviluppo delle soft skill a 300 neolaureati, nell’ottica di aiutarli nel passaggio dai banchi di scuola al mondo del lavoro.

In India, la Central Industrial Security Force (CISF) ha avviato un programma di sviluppo delle soft skill per 250 dipendenti. La CISF si occupa della sicurezza della rete metropolitana di Delhi e lo scopo di tale formazione è migliorare l’interazione del proprio personale con i passeggeri, e con i turisti in particolare. Gli ottimi risultati raggiunti in passato ha convinto la CISF ad assumere personale specializzato nello sviluppo delle competenze relazionali.

Nell’ottobre del 2016 il Perù ha ospitato l’Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC) Forum, e a Lima si è parlato delle strategie per migliorare la competitività dei lavoratori tramite lo sviluppo delle soft skill. Tra i programmi del Peru vi è la creazione di una rete di scambio il cui scopo è migliorare lo sviluppo delle soft skill per aumentare le possibilità di impiego dei lavoratori.I maggiori dirigenti finanziari sudafricani si stanno impegnando nello sviluppo di tutte le soft skill necessarie per affrontare il passaggio dalla gestione operativa e dei rischi. Il loro ruolo è in piena evoluzione e da loro ci si aspetta la capacità di scrivere le nuove pagine della storia delle proprie compagnie in qualità di strateghi, catalizzatori e leader.

Il paladino delle soft skill negli Emirati Arabi, il dr. Dala Farouki Kakos, chief education and strategy officer del Valour Ventures di Dubai, ha all’attivo un numero di pubblicazioni che promuovono le competenze trasversali in qualità di «strada da imboccare per garantire apprendimento e sicurezza lavorativa per tutta la vita».

Un’indagine svolta nel Regno Unito ha mostrato invece che il 90% dei datori di lavoro intervistati consiglia ai neolaureati di concentrarsi anche sulle proprie competenze trasversali e non solo su voti ed esperienza. Il 23% degli intervistati ha inoltre ammesso che, prima di concordare un colloquio, controlla i profili social dei candidati per una prima valutazione della loro personalità e del modo di interagire con gli altri.

Spiccata capacità comunicativa, competenze interpersonali e sociali sono oggigiorno universalmente riconosciute come indispensabili per un migliore rapporto con i clienti, per una maggiore collaborazione e produttività, così come per un più profondo coinvolgimento dei lavoratori anche nello spirito di squadra. In quest’ottica, lo sviluppo delle soft skill è divenuto un valore fondamentale in tutte le culture, in tutte le economie e in tutte le possibili strategie di crescita.

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