Futuro del lavoro2024-09-24T09:44:11+01:00
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Futuro del lavoro

FUTURO DEL LAVORO

Interpretare il presente, capire il futuro

Società ed economia sono in costante evoluzione. Individuare, oggi, le tendenze che saranno in atto domani, ci consente di porre le basi per anticipare i cambiamenti e giocare un ruolo centrale nella trasformazione del lavoro.

Delivery Pending – quale futuro per il lavoro mediante piattaforme digitali?

Negli ultimi 15 anni, la globalizzazione e la digitalizzazione che stanno attraversando molti settori hanno contribuito alla proliferazione delle piattaforme di lavoro digitali e, in particolare, delle piattaforme di consegna. La pandemia di COVID-19 ha senza dubbio intensificato questa tendenza, generando un aumento senza precedenti del numero di piattaforme, divenute fondamentali per rispondere a esigenze essenziali che, altrimenti, a causa dei blocchi e delle restrizioni presenti in tutto il mondo, potevano essere difficilmente soddisfatte.

Le piattaforme offrono al consumatore finale diversi vantaggi, ad esempio: velocità nell’accesso a beni e servizi, comodità, prezzi spesso contenuti. Allo stesso tempo, esse sono diventate una fonte essenziale di reddito per molti lavoratori che hanno perso il proprio impiego a causa della pandemia, che necessitano di una maggiore flessibilità nella gestione della propria attività, o che desiderano realizzare entrate extra.
Sebbene le tipologie di rapporto contrattuale varino in base alla piattaforma stessa e al mercato di riferimento, molti di coloro che lavorano mediante le piattaforme di consegna sono classificati come “lavoratori autonomi”. Di conseguenza, se da un lato possono godere di un elevato livello di flessibilità organizzativa, dall’altro dispongono di un accesso limitato agli strumenti di protezione sociale, sono soggetti a guadagni variabili e hanno bassa garanzia di occupazione. Negli ultimi mesi, i tribunali e i governi di diversi Paesi si sono mossi per mettere a punto una regolamentazione del rapporto tra piattaforme digitali e lavoratori. L’assenza di procedure consolidate e di modelli di riferimento ha generato, tuttavia, un quadro normativo caleidoscopico tra i vari mercati, per cui in alcuni Paesi i lavoratori affiliati a una specifica piattaforma hanno acquisito lo status di lavoratori dipendenti, mentre in altri, pur operando nella stessa piattaforma, sono ancora considerati lavoratori autonomi.

Il white paper “Delivery Pending”, realizzato da The Adecco Group, basandosi su ricerche e testimonianze di esperti, intende mappare e analizzare il modello di business delle piattaforme di consegna, le condizioni di lavoro dei rider, il rapporto contrattuale tra le piattaforme e i lavoratori affiliati, nonché i quadri normativi emersi nei mercati globali in cui si sta intensificando il dibattito politico su questi temi.
Il documento mira a identificare le best practice del settore e a fornire possibili soluzioni per creare un modello responsabile e flessibile che generi un rapporto piattaforma-lavoratore più equo, così da bilanciare i rischi sociali ed economici affrontati dai lavoratori delle piattaforme di consegna, con i vantaggi del loro impiego.

Re-Start Generation

L’Italia e il mondo intero stanno attraversando un momento delicatissimo. Non sappiamo quando potremo mettere davvero la parola “fine” alla pandemia, ma quello che è chiaro è che siamo stati messi di fronte ad un crash test inaspettato: abbiamo assistito alla crescita di alcuni settori, ci sono state aziende in grado di innovarsi e cogliere le opportunità e altre, invece, che si sono fermate. La ripartenza non è certo una sfida semplice.

Il Next Generation EU è il principale strumento che l’Europa ha messo a disposizione degli Stati membri per rilanciare le economie nazionali. L’Italia, usufruendone pienamente, ha sviluppato un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) articolato in sei missioni che hanno l’obiettivo di dare vita a una crescita economica più robusta, sostenibile e inclusiva implementando, in primo luogo, le transizioni digital e green.

Ma quali sono gli impatti concreti che il PNRR avrà sul mondo del lavoro? Quali i benefici di cui potranno godere le fasce della popolazione maggiormente colpite dalla crisi: donne e giovani?

E poi, ancora, come prepararsi ad affrontare le nuove richieste del mercato? Come identificare le azioni di policy necessarie per favorire l’occupazione ma, soprattutto, l’occupabilità?

A queste domande si propone di rispondere “Re-Start Generation”, il white paper realizzato da The Adecco Group.

Mobilità lavorativa, una risorsa per tutti

In un contesto caratterizzato da una rapida evoluzione economica, attrarre e trattenere lavoratori qualificati è essenziale per sostenere l’innovazione e la competitività a lungo termine. The Adecco Group riconosce la migrazione legata al mondo del lavoro come una risorsa strategica per rispondere alle esigenze di mercati sempre più globali e interconnessi. Nonostante la migrazione possa rappresentare una possibile soluzione a molte sfide economiche, è fondamentale affrontare anche le potenziali criticità legate ad essa e fare chiarezza su questa tematica, segnalata anche nell’indagine Eurobarometro 2023 come una delle questioni politiche più rilevanti.

Attraverso una serie di Policy Recommendations, il nostro Gruppo propone un approccio strutturato per promuovere una mobilità sostenibile del talento, basata su politiche attive come l’upskilling e il reskilling dei lavoratori, su cui già investiamo significativamente. L’obiettivo è garantire che tutte le parti coinvolte, sia migranti che economie locali, possano trarre vantaggio da una migrazione ben gestita e inclusiva. Questo approccio si inserisce all’interno del quadro sviluppato dal Business Advisory Group on Migration, a cui il Gruppo Adecco è allineato, e punta a favorire soluzioni innovative e strutturate per gestire la mobilità dei talenti in modo efficace e sostenibile.

Il futuro dei talenti nel settore Automotive & Mobility

La digital transformation sta radicalmente rimodellando il settore Automotive & Mobility, le aziende stanno ripensando se stesse in vista di un futuro altamente tecnologico. Questa grande rivoluzione è stata accelerata dalla pandemia da COVID-19, che ha cambiato anche le strategie di gestione delle risorse umane.

Mentre le case automobilistiche si muovono per abbracciare nuovi paradigmi e modelli di business, sta diventando sempre più chiaro che la costruzione della resilienza interna e la garanzia della continuità aziendale richiedono una valutazione più profonda, più significativa e olistica delle strategie di gestione del talento da parte delle aziende. Di conseguenza, ripensare l’acquisizione, la retention e la gestione dei talenti è diventato un imperativo per tutte le industrie che operano nel mercato. Per essere preparate e agili, queste devono investire in up-skilling, re-skilling e in competenze trasversali.

Quanto sarà importante il fattore umano nel futuro del settore Automotive & Mobility? Quali sono le nuove tendenze del settore e come impatteranno sulla forza lavoro?

Di questo si parla nel whitepaper di The Adecco Group dal titolo “Il futuro dei talenti nel settore Automotive & Mobility”. L’obiettivo è approfondire l’impatto e le implicazioni della tecnologia e della pandemia sul settore, indagare in che modo si stiano evolvendole principali tendenze del mercato e come le aziende possano rendere a prova di futuro la propria forza lavoro e le strategie relative ai talenti.

Global Workforce of the Future

L’edizione di quest’anno della nostra ricerca “Global Workforce of the Future” segna una netta inversione di tendenza rispetto al 2022 per quando riguarda desideri e aspettative dei lavoratori italiani.

In primo luogo, il fenomeno della Great Resignation sembra un ricordo lontano: solo il 18% degli italiani intervistati ha espresso il desiderio di cambiare lavoro, mentre ben il 71% desidera rimanere nella posizione lavorativa attuale, chiedendo però percorsi di crescita più personalizzati. Ma non solo, tra coloro che desiderano cambiare lavoro, il 61% non sta cercando attivamente nuove opportunità, ma è aperto a proposte. Il 19% è stato contattato da recruiter o aziende, mentre un altro 19% sta cercando in maniera proattiva.

Le principali motivazioni espresse dai lavoratori che desiderano cambiare lavoro includono un miglior salario (26%), l’insoddisfazione verso la propria mansione attuale (19%), un miglior bilanciamento tra vita e lavoro (18%), migliori benefit extra salario (16%) e un maggiore investimento dell’azienda nella loro formazione (12%). D’altro canto, coloro che desiderano rimanere nel loro attuale impiego citano la stabilità (20%), un buon bilanciamento tra vita e lavoro (18%), l’utilizzo delle proprie skill a lavoro (16%), il salario (12%) e la cultura aziendale (11%) come i principali motivi per restare.

Ma il dato che segna il contrasto più forte rispetto al 2022 è il percepito del proprio stipendio: il 58% dei partecipanti ritiene che sia adeguato all’aumento dei costi, mentre il 35% non lo considera adeguato, e il 7% è incerto. Nel 2022, ben il 61% evidenziava di non ritenere il proprio stipendio adeguato a far fronte al caro vita.

Negli ultimi mesi oltre uno su tre lavoratori ha sperimentato il burnout. Tra le principali cause un carico di lavoro eccessivo, troppe responsabilità per il proprio ruolo e la mancanza di leadership.

Per contrastare questo fenomeno e tutelare la propria salute mentale, i lavoratori italiani ritengono che l’aspetto più importante sia il riconoscimento e la celebrazione degli obiettivi personali e di team (34%), seguito da una gestione realistica delle aspettative della vita lavorativa (20%), l’inclusività e il senso di appartenenza (19%) e il rispetto dei periodi di ferie (18%). Tutti aspetti che ricadono, in primo luogo, sui manager e i leader delle aziende, reputati infatti i primi responsabili della tutela del benessere lavoratori dal 48% dei rispondenti alla ricerca. Segue un 27% per cui ognuno è il primo responsabile di sé stesso, un 14% per cui a intervenire dovrebbe essere il Governo e un restante 9% che, invece, nutre fiducia nei sindacati.

Guarda cosa sta succedendo

Affrontare le sfide del lavoro di domani

Angelo Lo Vecchio, amministratore delegato di Adecco Italia, nella sua nuova intervista per la Stampa ha parlato di transizione digitale, occupabilità e dell’importanza di investire nella formazione.