Coronavirus: come i governi hanno reagito all’emergenza
L’emergenza Covid-19 ha sicuramente ridimensionato gli equilibri macroeconomici portando diversi Paesi ad affrontare le criticità del mercato del lavoro e le conseguenze economiche della pandemia.
Con l’obiettivo di misurare le reazioni all’emergenza, The Adecco Group ha condotto una ricerca mettendo a confronto i diversi modi in cui dodici Paesi hanno reagito al contesto economico e alle conseguenze della pandemia da Coronavirus. La ricerca raccoglie i dati di Stati Uniti, Italia, Spagna, Regno Unito, Austria, Belgio, Francia, Germania, Giappone, Paesi Bassi, Svezia e Svizzera.
La rapidità nell’introduzione di nuove misure è stata misurata attraverso alcuni indicatori macroeconomici: le nazioni che hanno attuato più velocemente misure economiche e di sostegno per i dipendenti hanno potuto limitare i danni causati dalla pandemia all’economia del proprio Paese e nel mercato del lavoro.
Per quanto riguarda l’Italia, dalla ricerca del Gruppo Adecco emerge come il nostro Paese sia stato capace di stabilizzarsi dopo aver subito il grave impatto a livello sanitario della prima ondata della pandemia in Europa. L’introduzione di un ingente pacchetto di misure macro-economiche e il ricorso alla cassa integrazione per proteggere i lavoratori dei settori impattati dal lockdown hanno permesso di contenere momentaneamente la disoccupazione, generando un cauto ottimismo nei confronti della gestione economica della crisi.
Andrea Malacrida, Country Manager del nostro Gruppo in Italia, ha commentato: “L’emergenza sanitaria ci ha colpiti duramente, sconvolgendo le nostre vite a livello umano e professionale. Ora che la pandemia, almeno nel nostro Paese, risulta maggiormente sotto controllo, ci rendiamo conto che siamo solo all’inizio di una profonda crisi economica. Aver messo in atto in maniera tempestiva misure socio-economiche forti è stato fondamentale per limitare i danni, ma adesso occorre gettare basi più solide per tutelare l’occupabilità dei lavoratori in futuro. Come Gruppo Adecco ribadiamo spesso l’importanza di offrire corsi di formazione a tutti coloro che stanno subendo o subiranno uno stop lavorativo e di garantire una maggiore flessibilità alle aziende per facilitarne la ripresa. Questa è l’occasione per mettere in atto riforme strutturali a beneficio di tutti gli attori indipendentemente dall’emergenza sanitaria”.
Svizzera, Svezia e Germania presentano le previsioni economiche più favorevoli. La loro strategia si è basata sull’introduzione di programmi di lavoro a orario ridotto e su un notevole stimolo economico (fino al 10% del PIL in Svizzera e all’8% del PIL in Germania).
Spagna e Regno Unito, al contrario, presentano indicatori economici meno positivi. Il paese iberico dovrebbe registrare il più pronunciato calo del PIL tra i paesi analizzati, mentre il Regno Unito si colloca tra i peggiori in termini di tasso di disoccupazione, che dovrebbe quasi raddoppiare rispetto ai livelli pre-crisi.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a scaricare una copia completa del report.
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