In breve
L’Italia si classifica al 36° posto tra i Paesi con maggiore capacità di attrarre, formare e fidelizzare professionisti e giovani risorse, dopo Lituania (34°) e Costa Rica (35°) e seguita da Cipro (37°) e Bahrain (38°). Tra le migliori 90 città a livello mondiale, spiccano Bologna (al 47° posto e prima tra le italiane), Roma (50°), Torino (52°) e Milano (53°) . Svizzera e Singapore dominano la classifica internazionale per i Paesi, Zurigo e Stoccolma per le città.
Il nostro Paese mostra un certo ritardo nell’attrarre talenti, in particolare rispetto alle economie sviluppate; al contrario, si dimostra valido nella capacità di far crescere (Grow) e trattenere (Retain) i talenti e di fruire di capitale umano qualificato (VT), categorie nelle quali si classifica rispettivamente al 36°, 32° e 28° posto. La capacità dell’Italia di permettere al talento di crescere si riflette in fattori come il livello del sistema d’istruzione e la qualità della formazione continua.
È quello che abbiamo scoperto grazie alla quinta edizione del Global Talent Competitiveness Index, l’indagine annuale realizzata da The Adecco Group a livello globale in partnership con INSEAD e Tata Communications, che – dando quest’anno voce al tema “Diversity for Competitiveness“ – ha delineato i Paesi e i centri urbani più capaci di valorizzare il capitale umano, avvalendosi della diversità per generare innovazione e inclusione.
Per entrare nel dettaglio del GTCI 2018, consulta l’infografica e il report qui di seguito.
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