Letture da spiaggia: cinque libri sul futuro del lavoro da portare sotto l’ombrellone
Sotto l’ombrellone ogni lettura assume un fascino particolare, che si tratti di grandi classici o dell’ultima uscita del vostro scrittore preferito. Ma vale anche per la saggistica: il relax da sdraio mentre si sfogliano le pagine di un libro è spesso l’occasione migliore per fermarsi a riflettere, approfondendo i temi di maggiore rilevanza oggi. Come il lavoro. Pensate di esservi appena staccati dalla scrivania e di volere tutto meno che di pensare ancora a cose serie e impegnate? Non preoccupatevi: questi cinque titoli non solo saranno uno spunto di riflessione su grandi temi sociali, ma anche un’opportunità per imparare qualcosa di nuovo, coccolati dal suono delle onde sulla riva. E chissà che i contenuti non possano anche rivelarsi un ottimo argomento di conversazione per lunghe passeggiate sulla spiaggia…
"La civiltà del dopo lavoro", di Nicola Zanardi, ed. Luca Sossella editore
Per vivere bene sarebbe meglio lavorare oppure no? Di questi tempi, sembra che non ci si possa fare troppe domande a questo proposito: ormai il confine tra uguaglianze e disuguaglianze nella vita di ciascuno è sempre più dettato dall’accesso o meno a un lavoro stabile. Il reddito di cittadinanza potrebbe forse essere una soluzione, quella scelta rivoluzionaria in grado di dare una nuova identità – e dignità – alle persone? Da queste domande prende il via “La civiltà del dopo lavoro” di Nicola Zanardi, imprenditore, divulgatore e professore di comunicazione digitale all’università di Milano Bicocca. Una dissertazione dal sapore filosofico che non manca di approfondire il ruolo dell’innovazione e delle tecnologie, dal DNA e internet alla blockchain, con il loro fortissimo impatto sul mondo del lavoro di oggi e di domani. Una riflessione breve (130 pagine) e senza troppi giri di parole sui temi di formazione, tempo libero e reddito universale, per iniziare a pensare concretamente a un futuro che, sostiene l’autore, «è già qui».
"La laurea negata", di Gianfranco Viesti, Ed. Laterza
È un economista e anche un professore (all’università di Bari) Gianfranco Viesti, l’autore di questo saggio di approfondimento sul tema dell’istruzione. La voce di un esperto autorevole, che si dimostra ideale per fare il punto su una tendenza ingombrante oggi, quella dell’università e dello svuotamento del paese non solo di risorse, ma anche di cittadini istruiti. Le premesse sono quelle ormai note: dove l’istruzione universitaria è direttamente proporzionale all’inclusione sociale e al progresso, l’Italia invece disinveste sugli atenei, il costo degli studi aumenta, il numero di immatricolati si riduce e i ricercatori scappano o restano precari. Un manuale «per i non addetti ai lavori» e un excursus a trecentosessanta gradi per capire tutte le dinamiche distorte dell’istruzione universitaria italiana, con le implicazioni che inevitabilmente si pongono e le soluzioni che, invece, ci dovrebbero essere.
"Né sfruttati, né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia", di Francesco Cancellato, ed. Egea
La gran parte dei problemi che l’Italia ha oggi sono originati da una questione fondamentale: ai giovani è stata tolta la possibilità di inseguire i propri sogni. È questa la premessa da cui prende avvio il libro di Francesco Cancellato, un saggio a tutto tondo sul tema dei giovani e del lavoro, ma anche dell’istruzione, dell’economia e della previdenza sociale. Se all’estero il tema è già stato affrontato (e risolto) da tempo, infatti, nel nostro paese sta invece portando ad una sfilza di conseguenze dall’impatto potenzialmente esplosivo: ogni volta che i ragazzi si accontentano del “lavoretto”, si ritrovano costretti a pesare a lungo sulle spalle delle famiglie, oppure fuggono all’estero, l’Italia perde risorse, valore e ricchezza. Una dinamica ormai ben consolidata, frutto di politiche sbagliate e di una scarsa lungimiranza verso il futuro non solo delle nuove generazioni, ma di un intero paese. A meno di programmare una veloce ed efficace inversione di rotta, dice Cancellato, di fronte a noi si pone il baratro: per questo la “questione generazionale” oggi è la più cruciale per il nostro paese. Una analisi puntuale, diretta e ricca di dati, per individuare la necessaria strategia con cui cambiare le carte in tavola. Altrimenti potrebbe andarne della nostra stessa sopravvivenza.
"Se chiudi ti compro", di Paola De Micheli, Stefano Imbruglia, Antonio Misiani, ed. Guerini e Associati
Capita purtroppo sempre più spesso che un’azienda si trovi sull’orlo del fallimento: una sconfitta non solo economica, ma anche sociale, nel momento in cui i lavoratori rischiano di perdere il lavoro, avendo magari una famiglia da mantenere. Ma non se l’azienda la comprano i dipendenti stessi, unendosi in cooperative e formando un nuovo capitale sociale. Il fenomeno si chiama workers buyout e in Italia è nato grazie alla legge Marcora del 1985: una pratica sempre più diffusa che contribuisce a rimettere in gioco non solo gli stipendiati e il loro lavoro, ma anche a trasformare le competenze e lo spirito di solidarietà in nuova ricchezza materiale e sociale. In questo libro troverete le storie sia di chi ce l’ha fatta che quelle di chi non c’è riuscito: una fotografia veritiera e di grande impatto che racconta di come un’economia, a volte, possa risollevarsi anche a partire dal basso.
"Il metodo Aranzulla", di Salvatore Aranzulla, ed. Mondadori Electa
Chissà se Salvatore Aranzulla, da bambino, sognava di fare il divulgatore informatico. È probabile di no. Ma la vita, si sa, è imprevedibile, e quel ragazzo di provincia nel giro di appena una decina d’anni è arrivato a rappresentare, con il suo sito, un vero e proprio punto di riferimento nel mondo dell’hi-tech. Come avrà fatto? È lui stesso a raccontarlo nella sua autobiografia imprenditoriale dal sapore di innovazione: un’avventura partita da un semplice hobby come blogger e arrivata a distinguerlo come un’istituzione informatica da 15 milioni di visite al mese. Nel libro, Aranzulla dedica una prima parte a raccontare il suo percorso, mentre la seconda, più pratica, spiega passo passo come si fa a creare un business su internet partendo da zero. Perché è possibile, certo, ma non senza strategia, strumenti e tecnica: preparatevi allora ad acquisire tutti gli attrezzi del mestiere, e chissà che magari non vi aiutino a replicare la sua esperienza in altri ambiti (quello del tech, ovviamente, è già preso).