Cinque trend da conoscere per comprendere la transizione ecologica e la green economy
La transizione verde non è più qualcosa di imminente: è già qui. E con essa un crescente bisogno di upskilling, reskilling e formazione dei lavoratori per nuovi ruoli che saranno sempre più richiesti. La trasformazione delle competenze e delle professioni dovrà avvenire rapidamente, come hanno rilevato sia il whitepaper del nostro Gruppo “Skills for the Green Economy” che il Global Green Skills Report 2022 di LinkedIn.
Il whitepaper del Gruppo, infatti, mostra chiaramente che, se, da un lato, la green economy e la transizione ecologica influenzeranno senza dubbio la domanda di competenze nel mercato del lavoro, dall’altro, un tale progresso non sarebbe nemmeno possibile senza skill di partenza adeguate. Ed è per questo motivo che, se non si lavorerà su nuove competenze, l’economia globale potrebbe perdere ben 71 milioni di posti di lavoro lungo il suo percorso verso la circolarità.
Il passaggio a professioni e competenze green è già in corso
In un periodo di instabilità senza precedenti, milioni di lavoratori hanno lasciato la propria occupazione alla ricerca di ruoli che offrano un migliore work-life balance.
Si è passati infatti dalla “Great Resignation”, fenomeno dell’era pandemica in cui milioni di persone – inizialmente in America e poi in tutto il mondo – hanno rassegnato le dimissioni, al “Great Reshuffle”, che ha visto i dipendenti rivalutare il proprio lavoro e il proprio livello di soddisfazione anche in base alla nascita e diffusione di nuovi ruoli legati alla transizione ecologica.
Nel contesto di questo “Great Reshuffle” – letteralmente “Grande rimescolamento” – e nell’affrontare la crisi climatica, come possiamo applicare ciò che abbiamo imparato finora?
“Questo rapporto sulle competenze green è uno dei modi in cui stiamo facendo la nostra parte”, afferma il CEO di LinkedIn, Ryan Roslansky: “Sfruttiamo i nostri dati e la nostra esperienza nel mercato del lavoro per evidenziare insights cruciali per realizzare una transizione verde di successo ed evitare potenziali insidie. Nel prossimo decennio, ci aspettiamo di vedere nascere milioni di nuovi posti di lavoro a livello globale, basati su nuove politiche e impegni relativi all’ambiente”.
Le cinque tendenze che definiscono la green economy
Ecco quali sono, secondo il Global Green Skills Report 2022 di LinkedIn, le tendenze che definiscono la green economy:
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La domanda di competenze green supererà presto l’offerta.
Le competenze green nella forza lavoro in tutto il mondo sono in aumento. La quota di “talenti verdi” è infatti passata dal 9,6% del 2015 al 13,3% del 2021 (un tasso di crescita del 38,5%).
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L’assunzione di talenti dotati di competenze green sta accelerando più velocemente dell’assunzione generale.
Sembra che questa tendenza sia stata ulteriormente sollecitata dalla pandemia, e ciò dimostra come il bisogno di green skill sia stato più resiliente alla flessione economica rispetto a numerosi altri aspetti del mondo del lavoro.
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Attualmente c’è un buon equilibrio nelle competenze green ricercate.
La sostenibilità, l’energia rinnovabile, l’ambiente, la salute e la sicurezza (EHS) e la responsabilità sociale delle imprese comprendono la metà delle 10 competenze green più richieste.
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Le competenze green in più rapida crescita sono sia tradizionali che emergenti.
Le competenze green che stanno emergendo maggiormente riguardano la gestione dell’ecosistema, la politica ambientale e la prevenzione dell’inquinamento. Tuttavia, la maggior parte di esse sono necessarie per professioni che non sono tradizionalmente pensate come green – ad esempio fleet manager, data scientist, o operatori sanitari.
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Il volume di lavoratori che migrano verso posti di lavoro green è troppo basso.
Come rivela il rapporto di LinkedIn, gli annunci di lavoro che richiedono competenze green sono cresciuti ad un tasso annuo dell’8% negli ultimi cinque anni, mentre la quota di “talenti verdi” è cresciuta di circa il 6% nello stesso periodo. Sempre più lavoratori stanno sviluppando competenze green, tuttavia il volume degli spostamenti verso ruoli legati alla transizione ecologica rimane ad oggi troppo basso per avere un impatto significativo.
Upkilling e Reskilling per la transizione verde
Se da un lato i datori di lavoro dovrebbero investire nell’aggiornamento e nella riqualificazione a livello green della propria forza lavoro, dall’altro gli individui stessi dovrebbero adottare un approccio proattivo nei confronti dell’apprendimento continuo. Infatti, la collaborazione tra tutti gli stakeholder coinvolti è necessaria per affrontare l’aumento dei green jobs e per supportare, attraverso percorsi di formazione, tutti i lavoratori. Solo rendendo le opportunità di qualificazione ampiamente disponibili e accessibili possiamo garantire che nessuno venga lasciato indietro lungo la transizione ecologica.
I governi, le aziende e gli individui devono unirsi in un Nuovo Contratto Sociale per far sì che il mercato delle assunzioni non ponga più il proprio focus solo ed esclusivamente su titoli, lauree e aziende, ma anche e soprattutto su competenze e abilità.
Come riportato nel Green Economy Report di LinkedIn: “Abbiamo un’opportunità storica di ripensare a come affrontare la transizione della forza lavoro globale in un’economia più verde, fondata sulle competenze. Basandoci sugli insights, possiamo sviluppare un piano per aumentare l’intensità delle competenze green in tutto il mondo. La forza lavoro è pronta e il pianeta non può aspettare: il momento è ora.”
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