Il crowdfunding spopola nel mercato immobiliare
Il crowdfunding è in buona salute. I portali internet per la ricerca di micro capitali, che offrono chance di rendimento anche ai piccoli investitori, continuano a crescere. E aumentano anche le somme investite, dopo un periodo di pausa dovuto alla pandemia. Con una forte ascesa del mercato immobiliare, anche in ottica di riqualificazione energetica.
«La raccolta complessiva negli ultimi 12 mesi è stata pari a 430,6 milioni di euro; una quota non trascurabile se rapportata alle startup e alle PMI che sono le tipologie di imprese che difficilmente riescono ad accedere al capitale», si legge nel settimo Report italiano sul crowdinvesting, realizzato dall’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, che ha analizzato gli ultimi 12 mesi fino al 30 giugno.
Di cosa parliamo? Il crowdinvesting è una forma di finanziamento partecipativo operata attraverso piattaforme online. L’azienda oggetto della campagna di raccolta rivolge un appello tramite i siti internet direttamente alla «folla» di utenti – anche per piccole somme considerate singolarmente – invece che passare attraverso i tradizionali canali intermediati da soggetti quali banche, fondi di private equity, venture capital o business angel.
Il ruolo del digitale
Come evidente, il concetto di per sé non è rivoluzionario né molto diverso da una tradizionale colletta di cui esiste da anni ampia casistica nell’ambito di progetti culturali, sociali e filantropici. L’elemento che ha però rivoluzionato questo contesto è stato l’avvento di Internet, che ha consentito di abbattere drasticamente sia i costi di diffusione delle informazioni, sia i costi transazionali attraverso lo sviluppo dei pagamenti elettronici con carte di credito e sistemi di smart payment.
Non solo, la dimensione social di Internet ha consentito di creare un coinvolgimento collettivo dei finanziatori, che interagiscono in rete non solo come fornitori di capitale, ma anche come possibili contributori al progetto stesso, nella logica del crowdsourcing. Da questo punto di vista, il vantaggio di questo sistema non è legato solo all’opportunità di finanziamento, ma anche al possibile valore aggiunto dato dall’azione di marketing e dalla validazione critica del progetto proposto attraverso la rete.
Il mercato immobiliare
Questa nuova forma di finanziamento ha provocato una piccola rivoluzione specie per il mercato immobiliare. Per quanto riguarda le piattaforme specializzate in progetti immobiliari in italia, il report di PoliMI realizzato in collaborazione con Walliance, la principale piattaforma italiana di raccolta diffusa di denaro per l’immobiliare, scrive: «Un anno fa ne avevamo contate 14; siamo oggi a quota 20 con l’ingresso di ben sei nuovi operatori» autorizzati da Consob. Non è una sorpresa che, come dimostrato dai numeri analizzati, il comparto del real estate continui a essere un motore importante per il crowdinvesting italiano.
Esistono infatti una serie di motivazioni che favoriscono questo tipo di investimento. Tradizionalmente, gli investimenti immobiliari sono sempre stati accessibili solo a una limitata parte della popolazione, questo perché richiedono, per definizione, di investire risorse consistenti in termini di capitale e, in un secondo momento, una gestione attiva dell’immobile che assorbe tempo e risorse (si pensi alle imposte e alla manutenzione).
Ma il real estate crowdfunding permette di risolvere alcune delle problematiche. Ovvero la possibilità di partecipare a un progetto con bassi importi di denaro. Oltre che l’opportunità di diversificazione, in quanto abbassando il capitale necessario per il singolo investimento ogni individuo può investire in un numero superiore di progetti. Senza dimenticare la possibilità di avere un controllo diretto sull’investimento.
I dati del report di PoliMI hanno fotografato la situazione di questo comparto nel 2021 anche a livello mondiale. Censite 178 piattaforme, hanno registrato una raccolta mondiale oltre i 35 miliardi di euro, distribuiti geograficamente in maniera eterogenea: 21 miliardi negli Stati Uniti; 6,5 nell’Unione Europea e 8,3 nel resto del mondo. Rispetto all’anno precedente, c’è un incremento nel valore cumulato del 15%.
In netta ripresa dopo la pandemia, il crowdinvesting immobiliare si è dimostrato un sistema di investimento del risparmio che apre a molte possibilità interessanti. Una di queste è che funziona efficacemente come leva per le riqualificazioni di palazzi e uffici in ottica di recupero energetico e ottimizzazione green.
Un esempio concreto è quello di ITS Lending, la nuova piattaforma che ha deciso di focalizzarsi su progetto di recupero di antichi borghi italiani attraverso un percorso sostenibile. Gli immobili proposti dal sito vengono restaurati con un uso consapevole delle risorse e con i migliori standard di efficienza energetica. Nel suo primo anno di attività, ha generato 17 campagne chiuse, con una raccolta di 959.600 euro.
La piattaforma leader del settore è Rendimento Etico, che ha raggiunto da inizio attività una raccolta cumulata pari a 54,8 milioni di euro e ha superato le 150 campagne pubblicate. Nell’ultimo anno il flusso di raccolta è stato pari a 24,3 milioni di euro con 73 progetti chiusi con successo.
Rendimento Etico è nata con l’obiettivo di supportare finanziariamente la ristrutturazioni di debiti ipotecari contratti da persone e imprese che hanno difficoltà a onorare gli impegni presi e quindi rischiano il pignoramento. I professionisti che collaborano con la piattaforma aprono una trattativa con i creditori prima che l’immobile venga messo all’asta, al termine della quale viene acquistato l’immobile con il supporto finanziario degli investitori e viene preso in carico anche l’eventuale debito residuo.