Fintech e Insurtech: anche in Italia cresce il digitale applicato a banche e assicurazioni


Fintech e Insurtech. Se fino a qualche anno fa questi anglicismi erano termini sconosciuti, oggi la realtà è un'altra: in Italia sono già 11 milioni gli utenti che hanno provato almeno uno di questi servizi di innovazione digitale applicata al sistema finanziario e assicurativo. Si tratta di una percentuale considerevole, pari a circa un italiano su quattro tra i 18 e i 74 anni, e soprattutto in forte crescita (+54%) rispetto a un anno fa. Sono questi i dati dell’ultimo rapporto dell'Osservatorio Fintech e Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano, realizzato con Nielsen Italia.

Dall'indagine emerge che gli utenti internet utilizzano soprattutto Mobile Payment (16%), servizi per gestire il proprio budget personale o familiare (15%) o per trasferimenti istantanei di denaro tra privati (12%). Ma questo tipo di innovazione è anche alla portata delle aziende: il 55% delle pmi italiane interagisce già con gli istituti finanziari tramite app, mentre il 92% lo fa attraverso pc. Un buon risultato, anche se migliorabile, come evidenzia il fatto che i metodi di finanziamento alternativi siano ancora poco conosciuti: i Minibond sono noti solamente al 33% del campione, il P2P lending al 24%, il Crowdfunding al 20% e le soluzioni di Supply Chain Finance al 12%. Molto limitato anche il loro impiego, con solo il 5% del campione che ha impiegato almeno uno di questi servizi. La principale difficoltà registrata dalle piccole e medie imprese è l’accesso alle informazioni e alla consulenza, indicata dal 36% delle aziende intervistate.

È chiaro che l'attitudine a questo tipi di servizi dipende anche dall'età degli utenti. La maggioranza degli italiani si rivolgerebbe a banche (65%) e operatori postali (56%) per affidare i propri risparmi, ma nel caso dei giovani di età compresa tra 16 e 24 anni le preferenze sono il 53% e il 52% mentre si sale al 67% e 59% nel caso degli over 55.

Gli utenti utilizzano soprattutto Mobile Payment (16%), poi servizi per gestire il proprio budget (15%) e per trasferimenti di denaro istantanei (12%)

«Il digitale sta rivoluzionando l’ecosistema finanziario italiano», afferma Marco Giorgino, responsabile scientifico dell’Osservatorio Fintech & Insurtech, «favorendo la nascita di attori innovativi, facendo emergere nuove esigenze della clientela e nuove forme di relazione tra utenti, imprese, istituti finanziari e assicurativi. Banche e assicurazioni possono rispondere alle sfide della trasformazione digitale mettendo l’innovazione al centro delle strategie e puntando sulla costante collaborazione con altri attori».

L'Osservatorio si concentra anche sui Robo Advisor, gli strumenti di consulenza finanziaria digitale basata su formule matematiche o algoritmi. Secondo il report ci sono 147 piattaforme del genere a livello globale, con una novità: «Nell’ultimo anno nei Robo Advisor si sta invertendo il trend che prevedeva piattaforme completamente automatizzate, mentre aumenta la presenza di un referente umano a guida o controllo dell’automazione», rileva Laura Grassi, vicedirettore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech, «per il cliente è importante sapere che i sistemi non siano semplici black box, ma supervisionati da un gestore esperto».

Aumentano i Robo Advisor, ma con una novità: meno piattaforme completamente automatizzate, più referenti umani

Altro focus è quello sulla blockchain e distributed ledger e sulle loro applicazioni bancarie: sono 275 i servizi basati su queste tecnologie promossi da istituti finanziari nel mondo negli ultimi tre anni. Le principali applicazioni delle tecnologie blockchain e distributed ledger riguardano la gestione dei pagamenti (41%), del mercato dei capitali (27%) e dei dati e dei documenti finanziari (10%).

«Anche gli istituti finanziari e le compagnie assicurative italiane stanno iniziando a investire nelle tecnologie blockchain e distributed ledger», analizza Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Blockchain & Distribuited Ledger, «sia partecipando a soluzioni di sistema, che con progettualità individuali. Esistono ancora attori ‘scettici’ sui vantaggi, ma sono meno numerosi dei ‘pragmatici’ che investono nelle aree già riconosciute a maggiore opportunità e dei ‘leader’ che aumentano costantemente gli sforzi e gli investimenti per approfittare dei benefici della Blockchain».

Il quadro italiano si inserisce in un contesto mondiale ugualmente scandagliato dall'Osservatorio. Il numero più impressionante vede 1.210 startup Fintech e Insurtech nate dopo il 2013 che hanno ricevuto almeno un milione di dollari di finanziamenti negli ultimi due anni, per un totale di ben 43,7 miliardi raccolti. La crescita di questo dato rispetto ai due anni precedenti è del 66% nel numero di stratup e del 70 per quanto riguarda gli investimenti.

L'Italia è ancora lontana da realtà come gli Usa (14 miliardi raccolti) o la Cina (13,49), ma è comunque in crescita: otto startup hanno superato la soglia del milione di dollari di finanziamenti ricevuti, per 44 milioni di dollari complessivi (contro i 20 del censimento precedente). «Non ci aspettavamo una crescita ancora così importante», spiega Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech. «Inoltre, non solo stiamo assistendo a una sempre maggiore collaborazione tra attori consolidati e startup, ma anche a un sempre più rilevante desiderio di trovare nuovi modelli di business innovativi e integrati».

Di |2024-07-15T10:05:21+01:00Febbraio 4th, 2019|Innovazione, MF|0 Commenti
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