Alain Dehaze, CEO The Adecco Group: “La collaborazione è la chiave del cambiamento”
Il modo in cui viviamo e lavoriamo è mutato per sempre. La pandemia ha portato alla luce vecchie e nuove questioni e ha soprattutto messo in discussione il sistema capitalistico attuale. In questi tempi unici e difficili si crede erroneamente che la migliore risposta per i Paesi, le istituzioni, le aziende e gli individui sia isolarsi.
Nel corso della conferenza digitale FU.SE 2020, Alain Dehaze – Global CEO di The Adecco Group – ha, invece, sottolineato l’importanza della collaborazione, dell’apertura e del dialogo tra tutti i soggetti in campo proprio in momenti di crisi. Per Dehaze, nel mondo post Covid-19 la cooperazione deve riguardare tre aree principali:
Collaborazione tra impiegati e datore di lavoro
Il dato certo è che il futuro del lavoro sarà flessibile. Un ibrido in cui si alterneranno il lavoro da remoto e quello da casa. Secondo la nostra ricerca, Resetting Normal, infatti, il 77% dei lavoratori vorrebbe maggiore flessibilità e potersi concentrare sui risultati piuttosto che sul numero delle ore spese dietro la scrivania in ufficio. Nuove aspettative che oggi trovano riscontro nel dibattito politico di moltissimi Paesi, dalla Nuova Zelanda alla Finlandia, ma che non potranno concretizzarsi senza una stretta sinergia tra le parti. Alla base di questo nuovo modello di lavoro è, dunque, imprescindibile costruire un rapporto di totale fiducia e apertura.
Collaborazione tra uomo e macchina
Secondo il report del World Economic Forum dal titolo Future of Jobs, nei prossimi 5 anni l’applicazione dell’AI nei processi produttivi e nei servizi porterà a una diminuzione di circa il 20% delle ore di lavoro svolte dall’uomo. Questo non significa che le macchine sostituiranno del tutto la componente umana, al contrario ciò potrebbe diventare volano per un generale miglioramento nelle condizioni e tipologie di impiego. Un nostro recente studio, inoltre, ha rilevato come l’83% dei lavoratori intervistati creda fortemente che la tecnologia possa migliorare le proprie performance, nonostante il 26% di questi si ritenga impreparato a gestirla. Naturalmente, affinché le potenzialità dell’automazione siano sfruttate a pieno e in maniera sostenibile è necessario investire nella formazione continua e nello sviluppo e aggiornamento di competenze.
Collaborazione tra tutti gli stakeholder del mercato del lavoro
È questo un punto importante su cui Dehaze insiste. Qualunque cosa ci riservi il futuro del lavoro post pandemia, dobbiamo cogliere l’opportunità unica di cambiare corso. Abbiamo bisogno di un nuovo contratto sociale che sia in grado di rappresentare e soddisfare le aspettative di ogni attore coinvolto, più flessibilità e tutele per i lavoratori da un lato, più agilità, efficienza e solidità economica per le aziende, dall’altro. Per costruire un mondo del lavoro più giusto occorre l’impegno di tutti gli stakeholder a tutti i livelli, demografici e geografici.
Per approfondire il pensiero del nostro Global CEO, vi invitiamo a leggere l’articolo completo.
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