Da zero a Iliad: come Xavier Niel ha rivoluzionato le telecomunicazioni
Se Emmanuel Macron vuol far diventare la Francia una startup Nation, farà bene a prendere appunti da Xavier Niel, imprenditore miliardario fondatore di Iliad, la compagnia telefonica che sta rivoluzionando il mercato della telefonia anche in Italia.
Nato cinquantuno anni fa in una delle banlieu periferiche di Parigi, Niel è esempio perfetto del self-made man, l'uomo che ha costruto un impero economico partende da zero. Oggi spopola con Iliad, che ha già sfondato un milione di clienti nel nostro Paese in meno di un anno, ma la tecnologia era nel destino di Niel fin dallo scorso secolo: ancora studente, negli anni 80, creò il Minitel rose, un servizio di linea hot per Minitel che riscosse un successo enorme.
Era solo l'inizio. Le fortune di Niel avanzavano con l'avanzare delle tecnologie: nel '94 fu la volta di Worldnet, il primo interner service provider francese lanciato assieme a tre soci dopo un viaggio negli Stati Uniti alla scoperta delle nuove frontiere di internet. Lo schema, all'epoca di rottura, era lo stesso che sarebbe tornato come un leitmotiv nella sua carriera: prezzi bassi e guerra allo status quo commerciale, che in Francia voleva dire tariffe molto più abbordabili rispetto a quelle di France Telecom's.
Il suo leitmotiv è da sempre: prezzi bassi e guerra allo status quo commerciale.
E dopo Wolrnet ecco Free, altro fornitore internet ancor più innovativo, scollegato dalla rete telefonica e sempre più veloce. Intanto Iliad, il gruppo che comprendeva le sue aziende, iniziava a espandersi: nel 2000 la rete della società veniva interconnessa a quella di Telecom, nel 2004 tutto era pronto per la Borsa di Parigi, mentre il successo dei clienti rende il gruppo il secondo operatore più scelto dai francesi dietro Oranges.
Il resto è storia più o meno recente, con l'accordo tra 3 e Wind che spalanca le porte a un nuovo fornitore dei servizi di telefonia mobile in Italia e Iliad che sbarca nel nostro Paese con un'offerta che non ha precedenti, tanto che la concorrenza deve correre ai ripari abbassando le tariffe.
Ma Niel non è soltanto telecomunicazioni. Nel marzo 2010 ha fondato insieme a Jeremie Berrebi la Kima Ventures, un fondo che investe in un centinaio di startup ogni anno in giro per il mondo, abbastanza per far dire a Business Insider che i due imprenditori sono “i più attivi business angel al mondo”. Sempre nel 2010, ecco anche una quota di LeMonde, uno dei più importanti quotidiano francesi.
Un patrimonio, non solo economico, che Niel ha deciso di trasmettere ai giovani, aprendo una scuola di programmazione molto particolare: “Serve solo una carta di identità ed età compresa tra i 18 e i 28 anni, – ha detto una volta – nessun curriculum, non vogliamo sapere niente del passato del candidato. Arrivano circa 70mila domande, facciamo una prima selezione con dei giochi online, poi buttiamo tremila ragazzi nella 'piscina' dove per un mese lavorano per 450 ore a ritmo sostenuto. I migliori mille, in grado di nuotare, saranno finalmente gli allievi della nostra scuola”. Al diavolo i conformismi.