Allenare l’inglese con i podcast, ecco le produzioni migliori
Secondo il report annuale condotto dall’ EF EPI (English Proficiency Index), ente che rileva la conoscenza della lingua inglese, l’Italia è al 36esimo posto nel mondo e al 26esimo in Europa per padronanza della lingua. Siamo distanti non solo dal gruppo di testa rappresentato da Olanda, Svezia, Danimarca e Norvegia, ma anche da paesi come Portogallo e Polonia, che appena una decina di anni fa hanno deciso di investire in modo programmatico nello studio dell’inglese. Inoltre, l’indagine rivela una scarsa preparazione degli studenti degli istituti secondari, soprattutto pubblici, solo il 30% di loro, infatti, raggiunge il livello B2 del QCRE (Quadro Comune di Riferimento Europeo per le Lingue), il livello minimo richiesto dall’attuale mercato del lavoro. Senza considerare che per essere davvero competitivi, specialmente fuori dal nostro Paese, occorre ottenere almeno un livello C1.
Le ragioni di una simile carenza sono molteplici, tra queste c’è sicuramente l’inefficacia dei metodi di insegnamento più tradizionali, focalizzati in modo esclusivo sulla trasmissione mnemonica di regole grammaticali e, in molti casi, finalizzati esclusivamente a far ottenere in tempi brevi una certificazione o un attestato da inserire nel curriculum, dimenticando però che la lingua è un corpo vivo, un sistema culturale in continuo divenire. E così, nonostante molto tempo, risorse ed energie, spesso la conoscenza della lingua di Shakespeare e dei Beatles si arresta su quel “the cat is on the table” che ha turbato i sogni di milioni di studenti nel mondo e che si rivela del tutto inutile in una conversazione.
Per imparare una nuova lingua o per migliorarne la conoscenza, però, esistono altri metodi, meno usuali, come ad esempio l’ascoltovisione dei podcast, gratuiti e fruibili ovunque su ogni dispositivo mobile. Imparare ascoltando è, infatti, il modo più naturale e veloce per iniziare a parlare una lingua straniera o per allenarla e oggi è anche quello più in linea con il nostro stile di vita mobile e perennemente connesso. Secondo uno studio Nielsen, nel 2019 gli Italiani che ascoltavano i podcast erano 12,1 milioni, con un incremento del 16% rispetto al 2018. Crescono anche gli ascoltatori abituali, passati da un anno dal 10 al 23%.
Sempre più persone scelgono questo strumento per riuscire a parlare fluentemente l’inglese. In rete e sull’app store ne esistono moltissimi e per tutti i livelli, da quello base a quello avanzato, noi ne abbiamo selezionati 5. Ecco quali sono.
Speak English Now with Georgiana
Georgiana è un’insegnante poliglotta che ama definirsi “rebel of the language teaching system”, una ribelle decisa a rompere gli schemi per insegnare l’inglese in modo non convenzionale. Sul sito spiega in poche, semplici regole il suo approccio per rendere il processo di apprendimento più facile:
- Regola #1: implementare il vocabolario usando il contesto
- Regola #2: parlare senza badare alle regole grammaticali
- Regola #3: imparare attraverso la ripetizione
- Regola #4: allenare l’ascolto
L’obiettivo da raggiungere è l’automatic speaking ovvero riuscire a parlare fluentemente e in modo spontaneo, esattamente come fanno i bambini già in età prescolare; non sanno leggere né tantomeno conoscono la grammatica, eppure parlano. Lo fanno senza regole, ma solo ascoltando, ripetendo, sbagliando e ricominciando, perché come dice Georgiana: “non si conosce davvero una lingua, finché non si parla”.
Speak English Now, con più di 20 milioni di download sulle principali piattaforme, da Spotify a Soundcloud e iTunes, contiene 125 episodi della durata media di circa 15 minuti su svariati temi come, ad esempio, “Imparare l’inglese con Netflix”, “San Valentino negli Stati Uniti”, “Pandemia Globale”. Ogni episodio contiene anche la sua trascrizione in pdf, naturalmente scaricabile, in modo da poter seguire l’audio con maggiore facilità, almeno inizialmente e leggerla in ogni momento.
BBC Learning English
Cosa c’è di meglio della BBC per allenare il proprio inglese? Scaricando l’applicazione sul proprio smartphone o andando sul sito BBC Learning English è possibile scegliere la tipologia di contenuto da ascoltare, in base al proprio livello di conoscenza della lingua e all’aspetto che si intende migliorare. Ciascuno di essi contiene la trascrizione scritta e dei piccoli quiz per esercitarsi. Ogni contenuto – sia audiovisuale che scritto – può essere scaricato e consumato anche offline. Tra gli show vi consigliamo:
The English We Speak (livello intermedio): ogni martedì un episodio di soli 3 minuti dedicato a modi di dire, espressioni dello slang e idiomi della lingua parlata.
News Review (livello medio-alto): si commentano gli avvenimenti della settimana con focus linguistici su specifiche key words, si spiega il significato di alcune parole attraverso l’uso di sinonimi. Un test finale ci mostra il nostro grado di apprendimento.
6 Minute Grammar (disponibile sia per livello base che per quello intermedio): la grammatica inglese spiegata in 6 minuti con esempi pratici, video e quiz. Sei presentatori si alternano ogni settimana affrontando uno specifico argomento, dall’uso corretto degli avverbi ai phrasal verbs, solo per fare degli esempi.
English At Work (livello intermedio): una serie animata dedicata al Business English. Ogni episodio, anche questo della durata di 6 minuti, mette in scena una situazione tipica, come rispondere al telefono e prendere nota del messaggio o come dire a qualcuno cosa deve fare usando un linguaggio appropriato.
The Language Learning Show
Azren “The Language Nerd” è un insegnante indiano poliglotta di madrelingua inglese. Quando aveva appena 6 anni ha imparato a parlare francese, mentre a 17 conosceva perfettamente lo spagnolo. Oggi di lingue ne parla 5, ma ha scommesso con sé stesso di arrivare a 8 prima di compiere 45 anni. Questo “nerd del linguaggio” è l’autore di uno dei podcast più seguiti su Spotify, The Language Learning Show, disponibile anche su Instagram, Snapchat e Tik Tok. Lo show è adatto a chi conosce già l’inglese, ma intende migliorarlo.
Nei vari episodi si affrontano gli argomenti più disparati, seppure il filo conduttore – è ovvio – resti la passione per le lingue e le culture lontane; Azren, inoltre, offre consigli pratici su come imparare più lingue contemporaneamente e raggiungere quello che egli stesso definisce “near native – level” ovvero parlare quasi come fanno i madrelingua. In un episodio del 2018, dal titolo “Why Some People Progress and Others Don’t”, ad esempio, il giovane insegnante spiega come il segreto per apprendere più velocemente una lingua diversa dalla propria sia avere una mente aperta e preparata agli errori.
New Yorker: The Writer’s Voice
Se è vero che apprendiamo più velocemente dalle storie che da un qualsiasi libro di testo – le storie, infatti, forniscono un contesto che aiuta la comprensione delle parole – questa rubrica del The New Yorker è il podcast perfetto per allenare l’ascolto, migliorare la pronuncia e immergersi nella cultura letteraria moderna statunitense.
In The Writer’s Voice, gli scrittori americani più quotati, come il premio MacArthur Ben Lerner o il premio Pulitzer per la narrativa Elizabeth Strout, leggono degli estratti dalle loro opere; la durata degli episodi varia da pochi minuti fino ad un’ora. Per poterle ascoltare tutte è necessario sottoscrivere un abbonamento al periodico, tuttavia, le puntate sono disponibili gratuitamente anche sul sito della New York Public Radio, co-produttore di questo podcast raffinato.
Business English Pod
Per chi lavora in un contesto internazionale o per chi vorrebbe farlo, ma sente di non possedere le giuste competenze o un’adeguata conoscenza della lingua inglese, il podcast Business English Pod mette a disposizione più di 500 lezioni video per affrontare al meglio ogni possibile scenario in azienda: ad esempio, gestire un meeting o una telefonata con colleghi stranieri, negoziare un aumento di salario o rispondere in modo brillante alle domande in un colloquio di lavoro.
Ogni episodio, di durata variabile a seconda dell’argomento, contiene dialoghi chiari e lenti per permettere anche a chi ha un livello linguistico base di seguire il flusso della conversazione e una trascrizione in supporto. Sul sito, poi, esistono diversi contenuti di approfondimento e materiali di studio extra che è possibile acquistare.
Qualunque sia la vostra scelta, sembra che il modo migliore per imparare davvero una lingua sia sbagliare. Come ha scritto Amy Chua, accademica e scrittrice americana, nel suo Battle Hymn of the Tiger Mother (edito da Penguin Group nel 2011): “Do you know what foreign accent is? It’s a sign of bravery.”