Agostino Santoni (Cisco): Dopo la formazione dei giovani, serve il reskilling degli adulti
«Il piano di investimenti in Italia negli ultimi due anni e mezzo è stato focalizzato in particolare sulla formazione dei ragazzi, oggi però siamo pronti a puntare anche sui lavoratori o sugli adulti che hanno bisogno di essere riaddestrati per adeguarsi alle esigenze di industry 4.0». Parola di Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco Italia. «Ormai il tema del digitale e della consapevolezza della sua importanza l’abbiamo smarcato, persino nella conversazione politica, con tanta fatica», dice. «Adesso il tema è un altro, semmai: in quanto tempo ce la facciamo, a fare l’Italia digitale?».
In quanto tempo ce la facciamo, a fare l’Italia digitale?
La domanda è lecita. La risposta ancora difficile da dare. Il reskilling degli adulti è la nuova tappa del programma di Cisco. Il progetto, spiega l’amministratore delegato, si configura come una responsabilità sociale, senza effetti diretti sul conto economico aziendale, volta a favorire la competitività del Paese. I Paesi che adeguano le skill dei lavoratori alle esigenze di industria 4.0 non solo si trovano in dote un vantaggio importante, ma saranno gli unici a poter davvero giocare nel nuovo contesto produttivo.
Il reskilling non è un’azione di breve periodo, ma a Cisco – grazie all’esperienza acquisita come partner tecnologico di aziende e istituzioni di tutto il mondo – sono convinti che sia possibile abbreviare i tempi. Il fattore chiave è unire competenze e investimento tecnologico in ogni progetto. Se si lavora sempre su entrambi i fronti, allora si è in grado di supportare la crescita di una e-leadership forte, capace di guidare il cambiamento. Allo stesso tempo, costruendo percorsi di acquisizione di competenze digitali specializzate, si aiuta la forza lavoro a esprimere le proprie potenzialità e aderire alle strategie di innovazione, ottenendo risultati migliori.
Per crescere noi dobbiamo diventare un Paese agile e il ripensamento di tutto il sistema-Paese attraverso il digitale è fondamentale per diventare agili: vale per lo Stato come per le imprese.
«Ho percepito grande pragmatismo sul tema, e questo fa piacere», spiega Santoni, «perché per crescere noi dobbiamo diventare un Paese agile e il ripensamento di tutto il sistema-Paese attraverso il digitale è fondamentale per diventare agili: vale per lo Stato come per le imprese».
Lo dice con certezza Santoni, dopo che Cisco ha reso la digitalizzazione un percorso irreversibile, procedendo a grande velocità e inserendosi all’interno di Digitaliani, il piano italiano di investimenti per la formazione lanciato nel 2016 dal leader mondiale dell’Itc, con un progetto di formazione che ha coinvolto centomila ragazzi «che oggi hanno la consapevolezza dei benefici di internet nel mondo delle imprese e delle amministrazioni pubbliche».
I risultati sono stati immediati: dei 100mila studenti formati, oltre un decimo ha seguito percorsi “career ready”, ossia orientati direttamente all’acquisizione di una certificazione professionale Cisco spendibile sul mondo del lavoro.
Portare l’innovazione è la nostra missione: tutte le nostre piattaforme devono essere semplici, aperte, programmabili e sicure. Sono tre attributi che puoi applicare a tutto: alle aziende, alle istituzioni, all’Italia, all’Europa.
«Vogliamo puntare tanto sul Sud Italia», aggiunge Santoni, «abbiamo Cisco Academy all’Università Federico II di Napoli, abbiamo una collaborazione con l’Università di Palermo, abbiamo fatto partnership formative in Puglia. Siamo concentrati sul tema delle competenze, della sicurezza, e sul Sud Italia per utilizzare tecnologie per creare posti di lavoro. Lo facciamo perché portare l’innovazione è la nostra missione: tutte le nostre piattaforme devono essere semplici, aperte, programmabili e sicure. Sono tre attributi che puoi applicare a tutto: alle aziende, alle istituzioni, all’Italia, all’Europa».
Competenza e formazione sono dunque la chiave per ottenere produttività e competitività. Ma, soprattutto, se è vero che il digitale può moltiplicare il valore degli asset di un’azienda, di certo va ad aumentare il più prezioso: il capitale umano. «Non dobbiamo mai dimenticarcene», conclude Santoni, «se vogliamo gettare rapidamente le basi per una crescita continua e sostenibile dell’Italia».