Agricoltura 4.0, la necessità di formare nuove figure per il settore


Agricoltura e tecnologia sono un binomio senza tempo. Soprattutto nel 2020, all’epoca dell’emergenza Covid, della corsa agli scaffali dei supermercati, passando per la crisi dei braccianti. Attraverso il ricorso ad automazione, intelligenza artificiale, machine learning, droni e IoT, il settore primario della nostra economia si prepara a far atterrare trend e progetti accelerati dal lockdown.

Secondo l’ASD Report sulla smart agriculture, il settore oggi vale 13,8 miliardi di dollari di oggi e nel 2025 potrebbe toccare quota 22 miliardi di dollari, innescando un processo virtuoso che punti a crescita e sostenibilità. Due obiettivi che passano dalla risoluzione di alcune problematiche come l’utilizzo senza sprechi delle risorse idriche (il 70% dell’acqua dolce globale viene drenata dall’agricoltura), la fertilità del terreno (attraverso la riduzione delle superfici coltivate intensamente) e il miglioramento della resa (con sensori tutor che monitorano il terreno). Senza dimenticare le questioni di ordine amministrativo e commerciale. Un boost per tutto per il mercato agroalimentare che, lungo la sua filiera, vale 538 miliardi con oltre 3,6 milioni di occupati.

La smart agricultre oggi vale 13,8 miliardi di dollari e nel 2025 potrebbe toccare quota 22 miliardi di dollari

«In Italia l’impegno in ricerca e sviluppo è sempre stato un tasto dolente», afferma Donato Rotundo, responsabile area Innovazione e Sviluppo sostenibile di Confagricoltura. Negli ultimi anni però qualcosa si è mosso, soprattutto in agricoltura. E il governo, in questo senso, sembra aver recepito le lezioni del passato inaugurando il piano Agricoltura 4.0. Primo traguardo: coinvolgere entro i prossimi due anni il 10% della superficie coltivata in Italia con lo sviluppo di applicazioni che vanno dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti.

Sfide ben chiare per persone come Rotundo, che rilancia: «C’è da lavorare in produttività per dare maggiore forza alla parte produttiva delle imprese agricole. Senza dimenticare la contemporanea sensibilità ambientale. Oppure l’adozione del digitale che, per aziende piccole, è spesso uno scoglio sia culturale che strutturale. Ma, come si è visto durante il lockdown, la pandemia ha accelerato l’introduzione dell’eCommerce per mantenere un contatto più diretto con il cliente e ovviare allo stop del mercato HoReCa», racconta Rotundo.

Nascono opportunità di lavoro: dal pilota di droni per il monitoraggio dall’alto delle culture all’ingegnere energetico per l’efficientamento dei consumi e lo sfruttamento del biometano

Ecco allora che per nuove necessità, tanto sul campo quanto a livello organizzativo, nascono opportunità di lavoro vere e proprie. Dal pilota di droni per il monitoraggio dall’alto delle culture all’ingegnere energetico per l’efficientamento dei consumi e lo sfruttamento del biometano, dal data analyst per tenere sotto controllo la reportistica di sensori e sonde all’eCommerce specialist per aprire il proprio marketplace diretto. E ancora: esperti di irrigazione e genetica e designer del packaging. Complessità che, a volte, necessitano di un cambio generazionale: «Sappiamo che in agricoltura ci sono molte persone in età avanzata, ma l’innovazione può avvicinare forze fresche per cambiare il modo di fare agricoltura e trovare nuove fonti di reddito», conclude Rotundo.

Dal mercato del lavoro arriva dunque la richiesta sempre maggiore di figure specializzate, competenze agrarie e ingegneristiche insieme, da inserire nel settore. Il Master di secondo livello in Agricoltura 4.0, il primo su questi temi in Italia, attivato dall’Università del Molise per l’anno accademico 2020-21, in partenariato con Adecco Formazione, Mylia e Modis Consulting, punta proprio a formare queste figure per le aziende italiane.

Il master, diretto dal professore Pasquale Catalano, docente ordinario di meccanica agraria, ha l’obiettivo di ridurre il divario formativo post-laurea, formando esperti riconosciuti in agricoltura 4.0 e favorendo la diffusione delle soluzioni tecnologiche e digitali nel settore. Gli studenti avranno modo di confrontarsi con le realtà aziendali più avanzate attraverso stage e tirocini.

L’elenco degli sbocchi professionali è diversificato: non solo nelle smart farm, ma anche nelle numerose società di consulenza che oggi offrono supporto alle aziende italiane per innovarsi. «Ci sono già diverse aziende che hanno già manifestato interesse verso le figure che usciranno da questo percorso di studi», dice Sara Toticchi, Eu funding manager di Adecco Formazione. «Abbiamo scelto di creare questo master in Molise», spiega, «per l’impatto che questo tipo di formazione potrà avere sul Mezzogiorno e sulle aziende meridionali, in modo da ampliare le opportunità dei giovani laureati del Sud».

Oltre alla didattica frontale, sono previste poi esercitazioni pratiche e attività di laboratorio, con un tirocinio finale nelle aziende, per toccare con mano ciò che si è appreso sui libri. E alla fine sarà Modis, società di ingegneria di The Adecco Group, a fare da intermediario tra le richieste delle aziende e il master stesso.

Per l’ammissione al master, riservato a 20 partecipanti, è richiesto il possesso di una laurea magistrale in informatica, ingegneria elettronica, ingegneria meccanica e ingegneria informatica, scienze e tecnologie agrarie e scienze e tecnologie alimentari. Le iscrizioni alla selezione sono aperte fino al 14 settembre. La domanda di partecipazione, reperibile sul sito, dovrà essere spedita (per posta o con raccomandata a/r al Centro Unimol Management dell’Università degli Studi del Molise – via F. De Sanctis snc – 86100 Campobasso) o mediante posta elettronica certificata (all’indirizzo amministrazione@cert.unimol.it). La domanda di partecipazione al Master dovrà essere corredata da una copia di un documento di riconoscimento in corso di validità e da un curriculum vitae.

Di |2024-07-15T10:06:04+01:00Agosto 3rd, 2020|Formazione, futuro del lavoro, MF|0 Commenti
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