Per una società più civile, nasce la rete degli assessori alla gentilezza
Al tempo degli hater anonimi, dei crescenti estremismi politici e dei razzismi sottili ma diffusi, qualcuno ha deciso di alzare la testa e di dire «no, non ci sto». È il 26 maggio 2019 e l’associazione “Cor et Amor”, attiva nel canavese, in occasione delle elezioni amministrative nei comuni della zona, si rende conto che serve un cambio culturale preciso. E che questo cambiamento deve partire proprio dalle istituzioni. Così decide di fare una proposta ai sindaci delle province intorno a Torino: varare una “delega alla Gentilezza” nelle proprie giunte comunali. Esatto, proprio quella che sembra ormai andata persa per sempre, a giudicare dalle cronache. Il compito degli assessori, nei piani dell’associazione, è di promuovere concretamente delle azioni nelle proprie città che aiutino i cittadini a fare più attenzione ai propri comportamenti, e a darsi il buon esempio l’uno con l’altro. A partire dalla formazione delle nuove generazioni, che saranno quelle che un domani faranno la differenza.
«Ci siamo posti l’obiettivo di circondare i bambini di gentilezza, cercando di coinvolgere l’ambito scolastico ma anche le comunità locali. Chi meglio di un assessorato può incarnare questa missione?», racconta Luca Nardi, presidente dell’associazione “Cor et Amor”. Già da diversi anni questa realtà, il cui motto è “bidibibodidibu vince chi gioca ed é gentile di più”, ha lanciato i Giochi della Gentilezza, una giornata per promuovere la buona educazione e una cultura dell’altruismo, dal comportamento individuale alla tutela dell’ambiente, dalla sicurezza stradale all’attenzione per le disabilità. Ora, l’idea dell’assessorato mira a portare l’impegno al livello successivo, diffondendo universalmente quei valori che dovrebbero fare da sfondo alla società nel suo insieme, per garantire la collaborazione e l’aiuto di tutti.
Due i requisiti per un assessorato alla gentilezza di successo: il primo, la necessità di non rendere il ruolo meramente simbolico, ma di promuovere nel concreto e con costanza azioni che aiutino a fare comunità. Il secondo, le azioni promosse, di qualunque genere siano, devono essere a costo zero, perché «si possono creare cose belle con poco», spiega ancora il presidente dell’associazione. «La gentilezza raggruppa una serie di conoscenze, altruismo, fiducia, sincerità, collaborazione, generosità. Può essere più pratica o di cuore, si implementa sia a livello filosofico che molto concreto, quindi anche le proposte possono avere diverse sfumature. Grazie agli assessorati puntiamo a raggiungere un ampio numero di cittadini».
I sindaci sono sempre in cerca di azioni nuove per coinvolgere la cittadinanza. Posto che sono anche loro in difficoltà per mancanza di risorse, questa è un’opportunità per attrarre le persone compattando le comunità locali
La prima a raccogliere la sfida dell’associazione è stata l’amministrazione di Rivarolo Canavese: il suo assessore alla gentilezza è Lara Schialvino, che ha già la delega ai Lavori pubblici. «Personalmente nei lavori pubblici ho sempre notato che ascoltare le persone e cercare di fare di tutto per risolvere il problema, ricordandosi di essere empatici, aiuta». Tra le prime azioni “gentili” che l’assessora ha adottato nel suo ambito di competenza, l’adozione di parcheggi rosa per le donne in dolce attesa alle poste, all’Asl, al supermercato. «Spesso le donne sono mamme lavoratrici, e questo le favorisce», spiega Schialvino. In ambito di sicurezza stradale è anche stata varata una nuova regolamentazione che richiede agli automobilisti di mantenere una distanza di sicurezza “gentile” di 1,5 metri dai ciclisti che incontrano sulla strada. Mentre per il prossimo anno l’intenzione del Comune è quella di piantare e fare dono di un albero a ogni nuovo nato. «A un certo punto avevamo dovuto abbattere alcuni alberi per via della loro pericolosità, così abbiamo deciso di affrontare la ricaduta innestando dei nuovi alberi. Vorrei che grazie a questa iniziativa, crescendo insieme all’albero, i bambini acquisiscano coscienza di quello che è il bene pubblico».
L’iniziativa dell’associazione ha in breve tempo contagiato molti altri comuni, non solo nel canavese. Ad oggi sono 75 gli assessori che hanno varato una delega apposita e sono entrati nella rete. E il bello è che rappresentano tutti gli schieramenti politici, dal Pd a Fratelli d’Italia. Un elemento che ricorda quanto tutti si possano riconoscere in questo valore.
Il tam tam si è diffuso facilmente anche grazie al passaparola, e dal Piemonte alla Sicilia, è in costante crescita il numero di amministrazioni che hanno deciso di abbracciare l’iniziativa. «Chissà, magari riusciremo a implementarla persino su scala nazionale», fantastica il presidente dell’associazione. Punto di forza non indifferente proprio il fatto che le iniziative sono a costo zero. «I sindaci ci raccontano che sono sempre in cerca di azioni nuove per coinvolgere la cittadinanza. Posto che sono anche loro in difficoltà per mancanza di risorse, questa è un’opportunità per attrarre le persone compattando le comunità locali e, in caso di difficoltà, facendo in modo di aiutarsi e trovare soluzioni insieme», puntualizza Nardi.
L’obiettivo deve essere perseguito con costanza, perché poi dell’ironia ci si dimentica, ma i frutti del lavoro restano
Tra le iniziative proposte finora da nord a sud della penisola, a Quincinetto in provincia di Torino è stata recentemente installata la prima “panchina della gentilezza”, facilmente distinguibile perché di colore viola, dove ci si può accomodare a scambiare qualche parola, condividere racconti e dare consigli a chi si siede accanto. A Lonate Pozzolo, in provincia di Varese, il neo assessore alla gentilezza ha lanciato l’iniziativa dei “quaderni sospesi”, da donare ai bambini in difficoltà economiche. Ancora: nella provincia di Salerno quattro comuni hanno stipulato un accordo specifico per sport e cultura riferiti alla gentilezza, instaurando una collaborazione con i comuni limitrofi. Il bello è che potenzialmente non c’è limite alla creatività con cui si può dare vita a diverse azioni, che spesso partono proprio dal basso, dai comuni cittadini, e possono essere facilmente replicate anche altrove. L’associazione tramite i suoi canali social raccoglie tutte le iniziative, così da rendere più facile la circolazione delle belle idee e aiutare i comuni a ispirarsi a vicenda sulle proprie attività. C’è anche un archivio dedicato che può essere utilizzato come risorsa per le scuole e per chiunque voglia proporre un’attività.
E se a qualcuno è venuto in mente di fare ironia sull’iniziativa o di prenderla poco seriamente, «io continuo a dire che l’obiettivo deve essere perseguito con costanza, perché poi dell’ironia ci si dimentica, ma i frutti del lavoro restano», dice Schialvino. È proprio qui che sta la forza dell’idea: «Si promuove la collaborazione e la cooperazione fra i cittadini ma anche fra diversi assessori e comuni, una reazione a catena che si fonda nella reciprocità. Io credo che la forza della gentilezza sia anche quella di unire», puntualizza ancora l’assessora.
La strada è tracciata, e per quanto ambiziosa sia la missione, si intuisce come possa facilmente prendere sempre più piede. In fondo, anche a livello pratico sono le piccole cose che fanno la differenza. «Capire chi è ricoverato in ospedale e andare a trovarlo, per esempio. Spesso sono i piccoli gesti che fanno stare bene le persone. Io vedo che in giro c’è tanta voglia di felicità e di essere sereni», conclude Nardi. Una piccola associazione di paese ha intuito pienamente lo spirito del tempo: e se a cambiare il mondo fosse proprio la gentilezza?