Barbero e i suoi fratelli, da studiosi a stelle del web
Il professor Barbero non è un divulgatore storico. Lui è uno storico-divulgatore. Se a una prima lettura può sembrare una sottigliezza – anche solo un’inversione lessicale – o un semplice gioco di parole, non lo è. Queste locuzioni rappresentano invece due modi differenti di narrare, nel suo caso specifico, la storia. Di più, Barbero racconta di quel segmento di storia che non ha neppure un nome “suo”: Medioevo, epoca di mezzo, tra altre due. La rivoluzione nel paradigma di storico-divulgatore del professor Barbero è radicale perché non porta l’analisi, le ricerche e gli studi di anni nelle aule universitarie, non “riempie” solo – in epoca pre-Covid – le aule per i suoi seminari. Entra in casa delle persone, anzi direttamente nelle orecchie grazie ad un podcast registrato in modo amatoriale durante le sue conferenze. E con la figura del divulgatore esiste un abisso incolmabile. Alessandro Barbero è forse l’esempio più emblematico di una figura di docente/accademico-divulgatore che si sta affermando, o meglio, che sta arrivando a tutti, grazie a strumenti digitali come YouTube o i podcast. Portando le competenze scientifiche e la materia, dalle aule universitarie, a tutti.
Le ricerche e gli studi più avanzati dell’Accademia, dalle aule alle cuffie bluetooth
È utile restare ancora sul caso del professor Barbero, perché è fondamentale per capire come egli non sia un semplice divulgatore “prestato alla storia”. Innanzitutto quando Barbero registra il podcast – live durante delle conferenze aperte al pubblico – non compie la stessa operazione di chi in questo momento scrive l’articolo che state leggendo: il giornalista, un po’ come il divulgatore, prova a raccontare e ricostruire con parole semplici e termini chiari gli eventi, anche legati al passato, come nel caso del professore di storia medievale. L’accademico piemontese non è nemmeno uno storico che abbandona le “linee guida” del suo mestiere per avvicinarsi al pubblico, diventando pop. Alessandro Barbero è un docente di storia che spiega agli uditori del suo podcast in che modo proceda la storiografia.
Le sue regole e le sue lezioni si possono anche estendere ad altri campi: ma questo è uno scarto che fa successivamente chi lo ascolta in cuffia, non è lui a suggerirlo. Così come il suo fare fact checking e contrastare le fake news legate al Medioevo. Un esempio emblematico è lo ius primae noctis (dal latino, diritto della prima notte) che viene attribuito ai feudatari medievali che giacevano la prima notte di nozze con la sposa perché quest’ultima, come tutto i resto, dalle terre al bestiame, era di loro proprietà.
Barbero in modo disarmante e scientifico spiega come non vi siano testimonianze dell’esistenza e diffusione di tale diritto nell’Europa medievale, né nelle fonti dell’epoca delle autorità laiche (re, imperatori), né da parte di quelle ecclesiastiche. Ogni riferimento conosciuto risale, infatti, ad epoche successive. Ecco il metodo storico applicato alla divulgazione che insegna e spiega il Medioevo.
I’m Facts, Medical Facts
Un fact checking specialistico e una divulgazione diffusa della scienza medica sono portate avanti da anni dal virologo Roberto Burioni sul suo blog Medical Facts, ben prima che la pandemia lo (sovra-)esponesse. Burioni è da anni attivo come ricercatore nel campo dello sviluppo degli anticorpi monoclonali umani contro agenti infettivi. Su Medical Facts, al di là delle sezioni dedicate a spiegare la pandemia e i vaccini, è interessante notare come il metodo del podcaster e storico Barbero si assimili a quello del blogger Burioni: entrambi sono docenti/accademici-divulgatori che arrivano a tutti, con un click, non restano all’interno di una cerchia di pubblico accademico. In voce e per iscritto, rendono disponibili a tutti gli strumenti della loro materia per leggere un tempo storico passato come il Medioevo – attraverso le fonti storiografiche – nel caso di Barbero, o una malattia, un dolore e le frontiere della ricerca nei trattamenti di cura, nel caso di Burioni, che, in Italia, è stato uno dei primi a parlare di vaccino a mRNA, prima dell’arrivo del vaccino anti-Covid, argomentando in modo comprensibile e con il supporto di fonti e testi scientifici, la portata rivoluzionaria di queste ricerche.
Quando lo Spider-Man della cucina è un professore di chimica
Recentemente l’ultimo film Marvel, Spider-Man: No Way Home è diventato il miglior incasso cinematografico in tempo di pandemia, e su Rotten Tomatoes ha infranto uno storico record sul sito aggregatore di recensioni: con il 99% di pareri positivi da parte del pubblico, Spider-Man: No Way Home è diventato il film con il punteggio più alto. Se l’amichevole Spider-Man di quartiere, come ama definirsi Peter Parker, sfonda sullo schermo dopo averlo fatto nei fumetti, il “chimico di quartiere” Dario Bressanini dopo aver conquistato l’Accademia ha avuto successo anche su YouTube. Chimico e docente universitario, Bressanini è scrittore di successo, e influencer che grazie ai principi della chimica sfata i falsi miti della cucina e spiega con la scienza come migliorare le proprie performance ai fornelli. In mezzo, presidia i social network per smontare la “fuffa” che riempie il web, smontando a picconate scientifiche e con un velo di humor tutto quello che di peggio ci hanno fatto credere su bio, km zero, diete e detox. Contrasta le fake news legate al mondo del cibo, dimostrando quanto possa essere politico anche questo tema, che crea fazioni e svela le fragilità umane.
F***ing divulgazione
La figura di accademico-divulgatore “veste” perfettamente anche il creatore di Fucking genius o fottuti geni. Questo è il nome del podcast creato dal fisico Massimo Temporelli che parla di innovatori e innovazioni, da Einstein a Jobs, da Leonardo da Vinci a Marconi, passando per i Ragazzi di via Panisperna fino ad Elon Musk. Il fisico ha dato vita a un podcast irriverente ma rispettoso, che racconta le grandi figure della storia in grado di cambiare la nostra evoluzione. Talenti che hanno incontrato nella loro epoca l’ambiente ideale per modificare la traiettoria della cultura e della civiltà, portandoli a trovare quelle soluzioni che ne fanno, a buon titolo, dei “fottuti” geni.
Scienza Brutta di Barbascura X
La divulgazione “brutta” e la divulgazione “bella”. Entrambe prodotte dall’Accademia, entrambe funzionano
Regole per l’uso: scordarsi aplomb e lo stile di Piero Angela. Barbascura X, dottorato in Chimica Verde e ricercatore accademico, utilizza infatti lo stile della stand up comedy e un vestiario alla Pirati dei Caraibi per la sua “ciurma” di naviganti della Scienza Brutta. Questo è infatti il nome del suo canale YouTube seguito da oltre 720mila follower dove il ricercatore tarantino (che non vuole rivelare il suo vero nome) divulga la scienza. E con un’inesauribile vena parodistica – che avvicina molti giovani – racconta aspetti meno conosciuti delle scienze naturalistiche, dell’evoluzione in particolare, sfatando miti e leggende radicate nell’immaginario collettivo.
C’è poi quella che si può definire “la regina delle divulgatrici scientifiche”, colei che ha messo ordine sulle verità e sui falsi miti della cosmesi: Beatrice Mautino. Laureata in Biotecnologie industriali, ricercatrice in Neuroscienze all’Università di Torino e divulgatrice scientifica, Mautino cura la rubrica La ceretta di Occam su Le Scienze. Raggiunge 205mila follower su Instagram con la pagina “divagatrice”, e ha anche un canale YouTube.