Design for all, l’inclusione si progetta a tavolino
Autostrada dei Laghi. Uno dei più storici autogrill italiani, il Villoresi Est, è stato ristrutturato. Oggi è il primo edificio certificato Design for all (Dfa). Cosa significa? «Che è progettato per la diversità umana, l’inclusione sociale e l’uguaglianza», spiega Giulio Ceppi, architetto designer e docente di metodologie per l’innovazione al Politecnico di Milano responsabile del progetto di restauro dell'area di servizio. «Questo approccio olistico ed innovativo costituisce una sfida creativa ed etica per tutti i progettisti, designer e architetti:», continua, «il Design for All ha lo scopo di consentire a tutte le persone di avere pari opportunità di partecipazione in ogni aspetto della società».
[legacy-picture caption=”L’autogrill Villoresi Est sulla Milano Laghi” image=”35a32c7b-cf04-4455-940e-0c20abb79529″ align=””]Per raggiungere l’obiettivo, l’ambiente costruito, gli oggetti quotidiani, i servizi, la cultura e le informazioni, in breve, tutto ciò che è stato progettato e realizzato da persone per essere utilizzati da persone, deve essere accessibile, conveniente da utilizzare per tutti e utile per rispondere a tutte le esigenze. «La pratica del Design for All fa uso cosciente dell’analisi dei bisogni e delle aspirazioni umane e richiede il coinvolgimento degli utenti finali in ogni fase del processo di progettazione», aggiunge Ceppi.
Ed è proprio così che è stato il cantiere del Villoresi, come spiega il professore: «Al cuore del progetto ci sono stati il co-design e la co-progettazione, perché il primo errore da evitare in questo campo è l’immedesimazione nell’altro, che invece deve essere attore protagonista del processo».
Concretamente cosa vuol dire? Per Ceppi «l'esempio più concreto e immediato è quello dei servizi igienici dell'autogrill». All'area di servizio Villoresi infatti i bagni sono tutti alla quota del piano stradale e sono raggiungibili dal parcheggio dedicato ai disabili senza dover superare nessun dislivello, nessun gradino. «All'interno lo spazio è stato suddiviso nelle tradizionali due aree per uomini e donne, ciscuna delle quali è dotata di dieci lavandini ad una altezza adatta anche a chi è in sedia a rotelle ed ai bambini. È stato pensato soprattutto per le pratiche di igiene e di bellezza delle donne», spiega il designer. «Da questo spazio si accede a tredici box con WC. Di questi otto sono tradizionali, con il solo WC, due permettono l’accesso frontale a chi è in carrozzella, ma ha buona mobilità e tre sono molto ampi e attrezzati anche per le persone assistite. Nello spazio maschile, in aggiunta, ci sono dodici orinatoi di cui due per bambini». Con questo progetto insomma si è rotto lo schema della distinzione del mondo in due categorie: normodotati e disabili. «Perché», si chiede Ceppi, «dividere da un lato i cosiddetti “normali” e dall’altra i “bisognosi”? È una subdola forma di discriminazione. Al Villoresi Est non ci sono servizi per i disabili ma sevizi per tutti».
[legacy-picture caption=”I bagni “per tutti” dell’autogrill Villoresi Est” image=”21906e6b-451c-45ca-a78c-7e45045a3e7c” align=””]Ma non è tutto. Sono stati pensati anche due “Baby Room Allattamento” attrezzate per l’igiene e il cambio dei bambini in ambiente accogliente, tranquillo e attrezzato. In realtà sono presenti anche due bagni tradizionali per persone diversamente abili. «Senza questi servizi “a norma” non si possono avere le necessarie autorizzazioni. Abbiamo pensato però di dare loro una nuova funzione: sono progettati e dedicati in particolare alle famiglie e a quelle situazioni in cui il genitore deve accompagnare in bagno un figlio. Un adulto maschio con bambina o una donna adulta con maschietto possono trovare difficoltà a dover scegliere in quale dei bagni tradizionali andare. Con l'aggiunta di un wc a misura di bambini il problema non esiste più», chiosa Ceppi.
[legacy-picture caption=”I bagni “per tutti” dell’autogrill Villoresi Est” image=”bf2dbd4f-06ea-424d-b3d6-748dacaea035″ align=””]Naturalmente le soluzioni di Design for All del Villores Esti non si esauriscono con i bagni. Ci sono tante altre novità. Tra le più interessanti il Welcome Desk per le persone non vedenti, situato nella postazione di accoglienza all'ingresso, immaginata per essere analoga alla “concierge” degli hotel, dove gli operatori forniscono la mappa tattile dell’area assistenza al cane guida.
[legacy-picture caption=”L’ingresso dell’autogrill Villoresi Est” image=”768f0205-c5a9-4566-ba5d-e76a8964f25a” align=””]«Questa “concierge” è stata immaginata per coloro che hanno dei problemi motori, percettivi e linguistici o che hanno bisogno solo di informazioni o di aiuto», spiega Ceppi. «La struttura è stata dotata anche di un numero verde ad istradamento automatico, per le chiamate di preavviso da parte degli autobus granturismo per allertare in caso di bisogni particolari degli utenti».
E ancora aree gioco per i bambini, aree fitness per gli adulti, spazi per gli animali domestici. Una progetto così completo e sofisticato che è stato insignito del marchio di qualità DfA da parte di DfA Italia che è la prima National Member Organisation dell’EIDD, ovvero Design for All Europe, fondato a Dublino con il sostegno dell’Unione Europea attraverso il programma Horizon.
«Villoresi è solo un ottimo esempio di un nuovo approccio nell'immaginare la progettazione», conclude Ceppi, «esistono già sul mercato cucine, sedute motorizzate, etichette a lettura facilitata, maniglie e persino caffettiere pensate secondo questa filosofia. È la progettazione di domani».