Coronavirus ed e-learning: tutti gli strumenti per fare scuola mentre si sta a casa


Da quando è scoppiata l’emergenza Coronavirus e le scuole di ogni ordine e grado hanno chiuso a fine febbraio fino al 3 aprile, il ministero dell’Istruzione ha annunciato il varo di una task force dedicata per consentire a tutti i docenti di fare didattica a distanza, e di una piattaforma per permettere agli studenti di poter continuare a studiare in questo periodo di chiusura degli istituti. «Il ruolo del Ministero dell’Istruzione è quello di rendere disponibili una serie di strumenti che le scuole possono scegliere quali piattaforme per l’insegnamento a distanza, webinar di formazione e contenuti digitali», ha dichiarato la ministra Lucia Azzolina. «La posta in gioco nelle prossime settimane non è solo la continuità dell’attività didattica, ma la preservazione delle relazioni umane, anche a distanza».

Nel decreto “Cura Italia”, intanto il ministero dell’Istruzione si impegna ad aiutare le istituzioni scolastiche a dotarsi delle necessarie piattaforme informatiche, da reperire sul mercato in breve tempo. Nell’ambito del Fondo per l’innovazione digitale e la didattica laboratoriale, sono destinati: 10 milioni di euro per consentire alle istituzioni scolastiche statali di dotarsi immediatamente di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, o di potenziare quelli già in dotazione; 70 milioni di euro per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme e per l’accesso alla rete; 5 milioni di euro per formare il personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza.

Purtroppo, ad oggi, il tema della didattica digitale è sviluppato in maniera molto disomogenea sul territorio nazionale e, a fronte di alcuni istituti virtuosi (il Tosi di Busto Arsizio, per esempio, ma anche il Prealpi di Saronno e l’Ungaretti di Melzo) la maggior parte delle scuole italiane non è attrezzata per far fronte in tempi brevi all’emergenza. Negli anni, infatti, molto è stato lasciato al fai-da-te di insegnanti “smanettoni” e all’iniziativa di presidi particolarmente lungimiranti, e anche lì dove sono arrivate attrezzature all’avanguardia (come le lavagne interattive multimediali e le stampanti 3D, per esempio) spesso queste sono finite in un angolo a prendere polvere – complice anche l’obsolescenza tecnologica, che mal si sposa con i tempi lunghi dell’impianto scolastico. È soprattutto per questi motivi, secondo gli esperti del settore, che è difficile che ci si riesca a improvvisare, per di più in ambito emergenziale, sull’implementazione di soluzioni digitali efficaci. Occorrerebbe in particolare una formazione specifica per gli insegnanti, così come un impianto burocratico tale che consenta di adempiere a tutti i requisiti legati alla privacy – considerando che per la stragrande maggioranza del percorso scolastico si ha a che fare con minori. Secondo Alessandro Fusacchia, deputato del gruppo misto e membro della commissione parlamentare sull’Istruzione, potrebbe essere difficile che una piattaforma sia sviluppata in tempi così brevi. Ma certo è che il rinnovato interesse per la didattica digitale rappresenta «un buon segnale e una cosa opportuna», a patto che rispettino alcune condizioni: «che sia strutturata e non una semplice “scuola aumentata”, per consentire di affiancare i metodi tradizionali, più che sostituirli; che sia inclusiva, per assicurare sia di mantenere il livello di apprendimento che di non intaccare la socialità; e che sia complementare nel tempo al ritorno in classe, non solo ad affrontare l’emergenza».

Sul portale del Ministero per l’Innovazione tecnologia e la Digitalizzazione sono state rese accessibili da parte di Vodafone, Tim, Fastweb, Wind e Iliad offerte di giga gratuiti, utili anche per facilitare la didattica a distanza

In attesa che il ministero metta a disposizione una vera e propria piattaforma online, intanto sono già stati resi disponibili alcuni strumenti. Tra questi, la possibilità per gli insegnanti di acquistare in aggiunta ai prodotti “classici”, fino al 31 marzo, anche webcam e microfoni, penne touch screen, scanner e hotspot portatili attraverso la Carta del docente (che comprende il bonus da 500 euro annuali). In più, sul portale messo a disposizione dal Ministero per l’Innovazione tecnologia e la Digitalizzazione sono state rese accessibili da parte di Vodafone, Tim, Fastweb, Wind e Iliad offerte di giga gratuiti che possono essere utili anche per facilitare la didattica a distanza.

E poi, attrezzate o meno che siano le scuole, c’è già la possibilità di usufruire di alcuni utili strumenti online, che sia per organizzare vere e proprie lezioni a distanza, o anche solo per trovare contenuti da inviare ai propri studenti per consentire loro di spendere il proprio tempo a casa in maniera costruttiva. Tra questi, sul sito del ministero dell’Istruzione sono già attivi il pacchetto di “Rai per la didattica, che comprende Rai Cultura, Rai Scuola, RaiPlay Bambini e RaiPlay Teen, con contenuti video su tematiche diverse, e “Treccani scuola, che agli insegnanti offre strumenti semplici da usare per integrare i contenuti utili alla classe, generare esercizi in pochi passi e mantenere attivo il contatto tra docente e studenti. Infine, i contenuti della Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi, adatti soprattutto per i più piccoli e incentrati sull’uso di Scratch, che consente di riprodurre oggetti e personaggi in versione digitale per creare storie e divertirsi.

Per i docenti, l’offerta di materiali e di strumenti online è ricca almeno quanto quella per i ragazzi

Ma molte altre opportunità sono disponibili sul web per chi ha la curiosità di approfondire. La piattaforma Scuolab di Protom Group, per esempio, permette di gestire attività didattiche a distanza nelle materie scientifiche, con esperimenti ed esperienze in realtà virtuale in fisica, chimica e scienze della Terra per le scuole secondarie di primo e secondo grado. Utilissimo anche il format di “Lezioni sul sofà”, che consente ai ragazzi di intrattenersi imparando, piuttosto che passare il tempo con i videogiochi. Audioletture, filastrocche in video, storie e contenuti suddivisi per fasce di età accolgono genitori e insegnanti che vogliano proporli ai propri piccoli, trovando di tutto un po’, dalla mitologia alle tabelline. Redooc, invece, è più “scolastico” e strutturato e volto a fornire delle lezioni vere e proprie in formato video, insieme ad appunti, formulari ed esercizi interattivi in materie sia umanistiche che scientifiche. Fondata da un’italiana, Chiara Burberi, Redooc è adatta anche a studenti DSA e con Bisogni Educativi Speciali (BES). E in questi giorni, grazie al supporto della Global Thinking Foundation, ha potuto lanciare l’iniziativa #ScuolaACasa, che rende la piattaforma completamente gratuita per tutte le scuole Primarie, Secondarie di 1° grado e Secondarie di 2° grado.

Per i docenti, poi, l’offerta di materiali e di strumenti online è ricca almeno quanto quella per i ragazzi. Su YouTube, per esempio, utilissimo il canale “App per Prof” di Luca Raina, docente di scuola media e formatore in ambito digitale, che raccoglie in forma video una vetrina di tutti gli strumenti che si possono utilizzare per fare lezione con la tecnologia, con video da 5 minuti che spiegano le singole app. Sempre Raina, in collaborazione con altri esperti del settore, ha poi sviluppato Bricks Lab, una web-app che consente, in modo semplice e intuitivo, di “costruire” lezioni digitali selezionando contenuti come se fossero mattoncini.

Strumenti che vanno ad affiancarsi ai più classici G-Suite for Education, che offre tutti gli strumenti per creare documenti, presentazioni e file di vario genere, e Google Classroom, WeSchool, Edmodo e Fidenia, che invece permettono di creare delle classi virtuali. Infine, i tradizionali Skype e Google Hangout, con cui ci si può collegare in videoconferenza con tutta la classe. Con un po’ di curiosità e tanto tempo da trascorrere in casa, per tutti internet apre un mondo di opportunità per fare scuola anche da casa. Basta accendere il computer e inziare a smanettare!

Di |2024-07-15T10:05:52+01:00Marzo 23rd, 2020|Formazione, Innovazione, MF|0 Commenti