Ecopsicologia, i vantaggi sociali del benessere psico-cognitivo
Nata trent’ani fa a Berkeley, in California, l’ecopsicologia è una disciplina che si sta affermando in molti campi della formazione e del lavoro. Il suo obiettivo è studiare la correlazione tra e la qualità dell’ambiente naturale e il benessere interiore individuale, portando un nuovo approccio nel mondo dell’educazione ambientale, ma anche del lavoro e della formazione in genere.
Un gruppo di ricercatori guidati da Mathew White del Centro europeo per l’ambiente e la salute umana presso l’Università di Exeter ha recentemente condotto uno studio su un campione di ventimila persone.
I risultati sono stati sorprendenti: chi ha trascorso almeno due ore alla settimana in spazi verdi, a contatto con la natura, ha mostrato di godere di buona salute e di un alto benessere psicologico.
È un fatto noto che stare all’aperto, nella natura, può essere positivo per la salute e il benessere delle persone, ma fino ad ora non siamo stati in grado di dire quanto tempo fosse necessario per attivare questo stato di benessere.
Mathew White, Professore presso l’Università di Exeter
«Due ore a settimana sono, si spera, un obiettivo realistico per molte persone, soprattutto se si considera che possono essere distribuite su un’intera settimana per ottenere il beneficio», ha concluso il Professor White.
A contatto con l’ambiente
Entrare a contatto con la natura ha effetti benefici su tutto il sistema nervoso, aiuta a migliorare la funzione del sistema immunitario, aumentare l’autostima, riduce l’ansia e accresce l’umore. Molte ricerche, inoltre, hanno dimostrato che i deficit di attenzione e l’aggressività diminuiscono in ambienti naturali, il che aiuta anche ad accelerare il tasso di guarigione.
Lo studio di White e dei suoi colleghi è solo l’ultimo di un’area di ricerca in rapida espansione secondo cui la natura ha effetti rilevanti non solo sulla salute fisica, ma anche su quella emotiva. Con grandi ricadute sia nell’ambito della formazione, che del lavoro. Sono sempre più numerose, infatti, le scuole che, seguendo i dettami dell’ecopsicologia, permettono agli insegnanti di svolgere lezioni all’aperto.
Il numero delle cosiddette “scuole della foresta“, proprio sulla scia delle nuove scoperte dell’ecopsicologia, è cresciuto a dismisura. Negli Stati Uniti in soli dieci anni è arrivato a un incremento del 500%. Al punto che lo Stato dell’Oregon ha recentemente approvato una misura per raccogliere fondi per le scuole all’aperto. Ancor di più hanno fatto a Washington, il cui Stato è diventato il primo ad autorizzare anche le scuole materne all’aperto.
Così come sempre più aziende comprendono la necessità di un ambiente di lavoro sostenibile, non solo dal punto di vista dell’impatto ambientale, ma anche di quello relazionale.
Gretchen Daily dirige il Natural Capital Project alla Stanford University e col suo gruppo di ricerca ha dimostrato che i benefici cognitivi ed emotivi che si ricavano dal contatto con la natura dovrebbero essere presi in seria considerazione nei modelli economici e organizzativi correnti.
Benefici globali dell’ecopsicologia
«C’è un risveglio in corso oggi per molti dei valori della natura e un’attenzione ai rischi e ai costi della sua perdita. Lo vediamo dall’impatto che questa considerazione ha sul mondo del lavoro», spiega Daily. Questo non ha a che vedere solo con l’etica o la responsabilità, ma prima di tutto con il benessere socio-cognitivo. Ed è qui che l’ecopsicologia, in soli trent’anni, è riuscita a far cambiare prospettiva sulle cose.
Come? Lo racconta uno dei suoi pionieri, il fisico Fritjof Capra.
L’ecopsicologia ci ricorda che c’è una complessità di cui, come umani, dobbiamo tener conto. La presa di consapevolezza di questa complessità può aiutare a cambiare le cose.
Fritjof Capra, fisico, pioniere dell’ecopsicologia
L’attuale crisi finanziaria globale, conclude Capra, «ha reso ancor più evidente che i maggiori problemi del nostro tempo – energia, ambiente, cambiamento climatico, sicurezza alimentare e sicurezza finanziaria – non possono essere compresi separatamente. Sono problemi sistemici, il che significa che sono interconnessi e interdipendenti: da qui l’importanza dell’ecopsicologia per tanti ambiti dell’umano, dall’educazione alla formazione, dalla salute al lavoro».