Modello Estonia: i segreti del sistema scolastico migliore d’Europa
Spesso ci diciamo che la formazione può essere motore di sviluppo per l'economia e la società. Vero, ma forse pochi sanno che uno dei modelli europei, da questo punto di vista, è l'Estonia. Non è certo un paese ricco, la piccola repubblica baltica: il suo reddito pro capite è di 14mila dollari l’anno circa, poco più della metà dei 25mila dollari italiani. E a ben vedere non è nemmeno una delle economie che stanno crescendo più velocemente nel continente. Se l’abbiamo scelta, però, è perché è forse l’unica tra le economie emergenti dell’Unione Europea che sta puntando molto sulla formazione come motore di sviluppo. Lo è da un punto di vista quantitativo, visto che è il quinto paese dell’Unione Europea che investe in formazione dopo Danimarca, Svezia, Belgio e Finlandia; l’unica economia emergente che ha sfondato il muro del 6% del Pil investito in istruzione.
C'è poi anche una questione di metodo, oltre che di entità dell'investimento. L'Estonia vanta un modello di istruzione tra i più innovativi al mondo. Grazie, in particolare, a un progetto avviato nel 2012 che si chiama ProgeTiger, attraverso cui la scuola estone insegna a tutta la popolazione, dalla scuola dell'infanzia alla formazione permanente, i fondamenti della programmazione infromatica, attraverso “attività pratiche e linguaggi di programmazione appropriati per le età”. Non solo. Ai docenti viene generalmente lasciata grande autonomia nella gestione del programma didattico, una libertà che si traduce in un maggior senso di responsabilità degli insegnanti verso le classi. Un progetto che può funzionare solo se, ovviamente, alla categoria lavorativa degli insegnanti viene riconosciuto il peso sociale – e retributivo – che merita.
Ai docenti viene generalmente lasciata grande autonomia nella gestione del programma didattico, una libertà che si traduce in un maggior senso di responsabilità degli insegnanti verso le classi.
Secondo le statistiche Pisa dell’Ocse, il programma di valutazione internazionale degli allievi, nell’ambito delle scienze naturali gli studenti estoni sono primi in Europa e terzi al mondo dopo Singapore e Giappone, nelle scienze matematiche sono primi a pari merito con la Svizzera e noni al mondo, mentre l’alfabetismo funzionale degli estoni è il terzo in Europa dopo quelli di finlandesi e irlandesi e sesto nel mondo. Ancora: sempre secondo l’Ocse, l’Estonia è uno dei paesi al mondo che più stanno crescendo in termini di attrattività degli studenti esteri: dieci anni fa gli studenti esteri che studiavano in Estonia erano poco più di 400, oggi sono più di 4000. Allo stesso modo, è il paese al mondo in cui gli stipendi degli insegnanti stanno crescendo di più (+50% in soli cinque anni, da 810 a 1210 euro di stipendio medio) per rendere appetibile un mestiere che ancora oggi è scarsamente attrattivo agli occhi dei giovani estoni.
Ma c'è un altro dato che racconta l'impatto della scuola estone a livello sociale. L'Estonia è uno dei Paesi in cui il successo scolastico dei figli dipende meno dalle condizioni materiali dei genitori. Tradotto: l'estrazione sociale non condiziona la formazione dei ragazzi, non solo per la diffusa gratuità delle scuole pubbliche, ma anche per un sistema che stimola i meno abbienti allo studio. E la società di domani ringrazia.