Il ministro dell’Istruzione Bussetti: La priorità è il contrasto all’abbandono scolastico


Il rischio è che nei prossimi dieci anni l’Italia finisca per perdere un milione di studenti, passando da 9 a 8 milioni. Quella della dispersione scolastica è una delle principali emergenze del sistema scolastico italiano. E di conseguenza una priorità da affrontare per una politica attenta al futuro del Paese.

Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti lo conferma in un’intervista con Linkiesta: «Una delle priorità del mio incarico è il contrasto all’abbandono e alla dispersione scolastica. La scuola è lo strumento più potente per cambiare il mondo. È quindi importante che ogni giovane trovi nel percorso di studi la strada per costruire il proprio futuro».

Tra gli obiettivi del Piano strategico “Europe 2020”, c’è proprio quello di portare il tasso di abbandono scolastico nel vecchio continente al 10%. Ma l’Italia è ancora ben al di sopra della media europea, pari al 10,7%, attestandosi al 14,5% nel 2018.

Non è un caso, allora, che Bussetti abbia dichiarato sin dall’inizio del suo mandato che il contrasto alla dispersione scolastica sarà una delle sue principali azioni di governo. «Come Ministero siamo impegnati a garantire a ogni bambino e ragazzo l’accesso a qualsiasi forma di istruzione in ogni ordine e grado, nel pieno rispetto del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione», spiega Bussetti. «Questo vuol dire dare risposta a un loro bisogno primario. È per questo che siamo intervenuti, per esempio, con uno stanziamento di 50 milioni di euro per il contrasto alla povertà educativa minorile in scuole che si trovano in aree a rischio. Ma non possiamo fermarci qui: dobbiamo lavorare molto sull’orientamento. Perché ogni studente ha delle attitudini e il sistema di istruzione ha il compito di farle emergere».

Siamo intervenuti con uno stanziamento di 50 milioni di euro per il contrasto alla povertà educativa minorile in scuole che si trovano in aree a rischio. Ma non possiamo fermarci qui: dobbiamo lavorare molto sull’orientamento

Marco Bussetti, ministro dell Istruzione

Nell’ultimo Documento di economia e finanza (Def), che delinea le priorità di governo che saranno poi inserite nella legge di bilancio, sono state inserite proprio due norme mirate al contrasto all’abbandono scolastico e all’arricchimento dell’offerta formativa. «Metteremo in campo», assicura Bussetti «tutte le misure necessarie per ottenere risultati significativi. Investire sui nostri giovani significa investire sul futuro del Paese».

Nessun taglio in vista nell’istruzione, precisa inoltre il titolare del Miur. Bussetti ha ribadito di non avere alcuna intenzione di depotenziare il sistema di istruzione: «Il nostro obiettivo è offrire più tempo a scuola e una maggiore offerta formativa ai nostri bambini e ragazzi. Potremo aumentare per esempio il tempo pieno al Sud. O, ancora, eliminare le classi “cosiddette pollaio”».

L’idea del ministro è quella di invertire la rotta di un’Italia che ha tra le spese in istruzione più basse d’Europa: 3,9% del Pil, contro il 5% medio dei Paesi industrializzati e il 4,6% dell’Unione europea. «Sappiamo che dobbiamo invertire una tendenza e dare ossigeno alle molteplici realtà formative del nostro Paese», conclude il ministro. «E lo stiamo già facendo: con la legge di bilancio e con una serie di altre importanti misure stiamo destinando risorse a scuole, atenei ed enti di ricerca, affinché possano lavorare al meglio.
Ma i finanziamenti da soli non bastano: serve un piano strategico che coinvolga anche altri ambiti della nostra società per far sì che la conoscenza possa essere effettivamente e sempre più motore di sviluppo del nostro Paese». Scuola e orientamento sono gli ingredienti su cui puntare.

Di |2024-07-15T10:05:31+01:00Giugno 5th, 2019|Formazione, Inclusione Sociale, MF|0 Commenti