Sette suggerimenti per una startup di successo
Si fa presto a dire startup e spesso si dimentica che non basta un allure digitale per far breccia nell’economia. Ci vogliono idee, contenuti e lavoro. Secondo i numeri presentati dall’ultima analisi del Registro Imprese effettuata da Viking, su oltre 10mila startup solo 4.000 dichiarano un capitale annuo che va dai 5mila ai 10mila euro. A guadagnare più di 5 milioni è solo una società, mentre 18 aziende guadagnano tra i 2,5 e i 5 milioni. Come trovare la strada che porta a queste cifre? Ecco la guida definitiva.
1 – gestire i finanziamenti: dal fundraising ai second round, una startup ha bisogno di capitali per continuare a marciare. D’altra parte, la raccolta di finanziamenti deve rimanere sempre un mezzo e non un fine. È quindi importante sfruttarla come strumento di crescita, da utilizzare per aumentare il valore e la profittabilità e non per compensare il costo di un business model inefficace.
2 – girl power: come accade in tutti i settori della società, le donne giustamente rivendicano il proprio posto anche nel mercato delle startup. Due italiane sono entrate nella lista delle Top 50 di Europe’s most influential women in the startup / VC world 2019 stilata da Eu-Startups.com: Paola Bonomo e Fausta Pavesio. In generale, inoltre, sono 1221 le startup italiane con a capo una ceo donna, il 12,3% del totale italiano con una prevalenza nel settore della comunicazione e dell’informazione.
3 – teen-nerd: il luogo comune vuole che dietro a ogni startup di successo ci vuole un team di nerd poco più che adolescenti. In verità, se l’età media di un imprenditore si attesta intorno ai 40 anni, da una ricerca First Round emerge che i membri del team con una media di età sui 25 anni ottengono risultati migliori del 30% rispetto alla media degli investimenti. Ancor di più se, per esempio, si sono appena laureati in uno dei top college americani, condizione che incide per il 220% di possibilità di successo in più.
4 – colpo di genio e lavoro: “sprintare” come unicorni nell’empireo del mercato globale non è da tutti. E, anzi, dietro c’è un grande sforzo di lavoro. Tanto che chi ce l’ha fatta non smette di ripeterlo: dal «qualsiasi attività tu stia portando avanti, chiediti come fare per renderla 10 volte migliore e 10 volte più grande» di Shane Snow, cco di Contently; al chiedersi sempre, come fa Gina Trapani, fondatrice di Lifehacker, «come posso fare un passo in avanti col mio business oggi?»; finendo con la storia di WordPress che ha avuto bisogno di tre anni per arrivare dal codice al software, imponendosi in un mercato affollato senza fretta.
5 – tecnologia: il carico di innovazione di una startup di successo non può non tenere conto di una buona dose di innovazione tecnologica. Gli strumenti ci sono e bisogna saperli usare, o meglio abbinare. È il caso di Italy in Box che ha trasformato il mercato dei gift box in un’esperienza 3D. Sostanzialmente, Italy in Box ti permette di prenotare il tuo viaggio passando per una pre-experience immersiva nel luogo e nella struttura che vuoi visitare.
6 – specializzazione: per differenziarsi nel mondo delle startup, oltre a un’idea che funziona (anche solo materialmente parlando) ce ne vuole una che sia unica nel suo panorama. Dal servizio all’interfaccia, passando per i canali di comunicazione e il metodo di pagamento e senza dimenticare il prodotto: sono i dettagli a fare la differenza. E a rendere riconoscibile l’azienda. Nel food delivery, per esempio, Winelivery si è ritagliata uno spazio grazie alla scelta di referenze (il vino), la modalità di consegna (in meno di 30 minuti e alla giusta temperatura) e un servizio di consulenza sterminato.
7 – soci: oltre al team di lavoro, una startup si regge sul vecchio adagio “patti chiari amicizia lunga” (almeno fino alla exit). Oltre a condividere gli stessi obiettivi di crescita, per un gruppo di soci è importante dividersi i compiti e affrontarli con un atteggiamento proattivo. Anche quando si tratta di assumere o allargare la società, l’importante è verificare e testare la new entry. In generale, essere a capo di un progetto è un compito gravoso, ma essere chiari, trasparenti e sintetici aiuta a rimanere sopra la media.