Per migliorare il welfare, andate a votare e investite sulla qualità
“Ragazzi, votate! Non importa quale partito, ma andate a votare!”.
È questo il prezioso consiglio che viene dato ai giovani da parte di Bruno Palier, studioso delle politiche di welfare e direttore di ricerca del CNRS (Centro Nazionale della Ricerca Scientifica) dell’Università Sciences Po di Parigi.
“Purtroppo oggi la partecipazione alle elezioni da parte dei giovani è molto inferiore rispetto a quella delle generazioni precedenti, quindi i partiti politici non si preoccupano di loro”.
Ecco perché è fondamentale che i ragazzi, oltre ad acquisire più qualifiche possibili, ritornino a far sentire la loro voce partecipando alla vita politica, per esprimere e condividere esigenze e richieste crescenti da parte di una generazione ricca di idee e dal grande potenziale, ma spesso sottovalutata e poco considerata anche nelle politiche pubbliche e sociali.
Palier consiglia poi di investire sulla formazione e di migliorare le competenze, focalizzandosi però non più sulla quantità, ma sulla qualità: del lavoro, della manodopera e dei servizi offerti.
In quest’ottica, anche la minaccia dell’intelligenza artificiale viene ridimensionata se si è capaci di gestire l’interazione con essa, sfruttandola nelle mansioni più ripetitive o pericolose e dando così ai lavoratori la possibilità di dedicarsi a lavori di qualità più stimolanti e sfidanti.
Nonostante in Italia si viva ancora una situazione in cui esistono impieghi molto tutelati e altri precari, si può vedere, specialmente nelle piccole e medie imprese, una crescita del welfare aziendale, soprattutto grazie agli incentivi statali varati dal governo. Tra le misure principali previste troviamo quelle relative alla conciliazione vita-lavoro, alla pensione e alla sanità.